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Tag: viaggi

Bahrain – Un racconto mediorientale tra petrolio, perle e palme!

  Una storia d’amore combattuta la mia,  con il Medio Oriente. Sono andata in Egitto la prima volta l’anno della maturità  ( scolastica, non generale ). Mi sono innamorata (…

 

Una storia d’amore combattuta la mia,  con il Medio Oriente.

Sono andata in Egitto la prima volta l’anno della maturità  ( scolastica, non generale ).

Mi sono innamorata ( pure in senso letterale 🙂 ! )

Sono tornata con gli occhi a cuore per la meraviglia che ho visto che Luxor, le tombe, le piramidi e tutto il loro cucuzzaro sono da vedere almeno una volta nella vita e ti lasciano senza parole. Mi sono ripromessa di andare a curiosare altri paesi  e in un paio d’anni ho visitato Turchia, Libano, Emirati Arabi, Oman, Giordania, Qatar

( e forse ancora qualcos’altro che non ricordo ).

Sono fortemente attratta dalla storia così diversa,  dai colori, dalla musica, dagli odori.
E poi i sapori, che cerco di riprodurre a casa ma risultano essere

sempre un surrogato brutta copia dell’originale.

Mi sono chiesta spesso se solo il mio famoso entusiasmo

così ho deciso di volare altrove ma poi mi torna il friccichìo

e trovo qualche paesino inesplorato.

Ed eccomi qui.

 

 

Fino al 1932 l’economia del Bahrein si basava principalmente
sull’esportazione di perle.
Le barche uscivano periodicamente a caccia di
ostriche per rifornire di perle il mondo intero.
Solo dalla metà degli anni ’30, quando scoprirono di
vivere su giacimenti di petrolio, l’economia barenita cambiò radicalmente.
Ora è basata quasi totalmente sull’esportazione
di petrolio, gas naturale e turismo (pochissimo ) che
arriva principalmente dalla
vicina Arabia Saudita.

 

 

Il BWTC
Bahrain World Trade Center
è un edificio alto 240 metri e
si trova a Manama, capitale
del Bahrain.
E il primo grattacielo al
mondo che integra delle
turbine eoliche nella sua
struttura.

 

 

La Grande Moschea Al-Fateh (“Masjid al-Fatih” )

è una delle più grandi moschee al mondo ed è il più
grande edificio religioso del Bahrain.
Ha due minareti e una sola cupola!

 

 

Qal’at al-Bahrayn conosciuto anche col nome di Fortezza del Bahrain o di Fortezza portoghese, un tempo era la capitale della Cultura Dilmun, mentre in epoca più recente è stato utilizzato come fortezza portoghese.

Dal 2005
è nell’elenco dei
Patrimoni dell’umanità
dell’UNESCO.
Tipico tell,
ovvero una collinetta
artificiale venutasi a creare
per la sovrapposizione di
successivi strati dovuti
all’occupazione umana.

Per raggiungerlo una strada
bellissima che costeggia il mare.

Al centro del fortino.
Con lo skyline di Manama alle spalle.
Questa cosa l’ho vista spesso ma ogni volta mi fa un certo effetto pensare di essere con
i piedi letteralmente nel passato ed avere davanti a me il presente.

 

 

A Manama, la capitale, c’è un Souk che io ricorderò per la semplicità e la poca “vita” mediorientale ma soprattutto per la quantità di negozi di profumi.

Le essenze che vengono prodotte in medio oriente sono tanto concentrate
quanto famose.
Vengono vendute in piccole boccette chiccosissime e si applicano come fosse olio attraverso una bacchetta o una sfera perchè bastano davvero poche gocce.

 

 

Ma la cosa più curiosa è la situazione turismo.

Noi siamo arrivati in Bahrain di lunedì e l’hotel era deserto.
Il giovedì, come per magia, si è popolato.
Pieno, tanto da dover prenotare le sdraio in spiaggia.
Ci hanno spiegato che è il turismo del fine settimana, ormai prerogativa dell’Arabia
Saudita, perché qui è permesso tutto ciò che non è permesso laggiù.
Cosi il giovedì sera, inizio del loro weekend, si ritrovano alla dogana sul ponte König
Fahd e, una volta superato, si tuffano nella vita sociale e notturna del Bahrain dove
alcool&rock’n’roll sono i benvenuti.

 

 

Il ponte Re Fahd  è una tratta di 25 km di ponti e dighe che collega
l’Arabia Saudita al Bahrein. È abbastanza surreale da percorrere.

Mi ha ricordato, per un momento, i tanti ponti delle Lofoten.

 

 

 

E ultimo ma non ultimo il Bahrain International Circuit.

E’ un circuito automobilistico costruito alla periferia di Manama, capitale del Bahrain, per ospitare a partire dal 2004 il Gran Premio del Bahrain di Formula 1 e altre competizioni.

Posizionato al centro di un deserto, il circuito soffre del problema della sabbia soffiata dal vento sulla pista che può compromettere la regolarità delle gare. Per alleviare ciò gli organizzatori usano uno speciale spray adesivo con cui vengono trattate le zone sabbiose immediatamente intorno al tracciato.

 

 

Il Bahrain è perfetto per un weekend lungo.

Noi siamo partiti da Lubiana, abbiamo fatto scalo a Istanbul

e siamo atterrati a Manama la mattina all’alba così ci siamo conquistati una giornata intera.

Abbiamo alloggiato al Sofitel Bahrain Zallaq Thalassa sea & spa

che si è meritato un post a parte data la sua bellezza 🙂

 

 

 

 

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Norvegia – Una fine d’anno tra fiordi e magia!

    Giorni pieni di meraviglia. Giorni pieni di risate. Giorni pieni di gioia. Giorni pieni. ❄️ Nuove emozioni. Nuovi inizi. Il mio anno magico.     Se succede qualcosa…

 

 

Giorni pieni di meraviglia.
Giorni pieni di risate.
Giorni pieni di gioia.
Giorni pieni.
❄️
Nuove emozioni.
Nuovi inizi.
Il mio anno magico.

 

 

Se succede qualcosa di bello viaggia per festeggiare.
Se succede qualcosa di brutto viaggia per dimenticare.
Se non succede nulla viaggia e qualcosa succederà.

Sono partita esattamente con questo spirito qui ed è stata magica per davvero.

 

 

 

In Norvegia i mezzi di trasporto sono eccezionali.
Partenze in orario ed arrivi in anticipo.
Servizi a bordo organizzati in maniera impeccabile e sorrisi a profusione.
La storia che la gente del nord è musona è una leggenda metropolitana.
In pochi posti mi sono sentita così libera di uscire alle 7.00 vestita come un bambino la mattina di Natale: maglione con le renne, calze tirolesi e sorriso ebete stampato in faccia.
Sì, perché la libertà fa questo effetto.
Ti rende invincibile ma allo stesso tempo disocciato dalla realtà.
Mi chiedo spesso chi e cosa sia “giusto” e finalmente ho capito che l’importante è trovare il nostro giusto, il resto, poi, accade.
E accadono anche un sacco di cose magiche.
Bisogna solo continuare a crederci.
❄️
Direzione verso Il Sognefjord, il più lungo fiordo della Norvegia e il secondo al mondo dopo la Groenlandia.
Dormiremo in un posticino sulla punta estrema di Flåm: 500 anime e noi.
❄️
Un inizio anno che sa di neve scricchiolante sotto i piedi, silenzio assoluto e sogni.
Sì, proprio quei sogni che danno forma al mondo.

 

 

ᗷEᖇGEᑎ
🌟
Be your own kind of beautiful.
🌟
Che quest’anno ci porti serenità, amore e tante risate.
Che ci faccia brillare gli occhi di gioia e ci travolga con la sua bellezza!
Che ci veda forti e invincibili.
Che ci faccia godere delle piccole cose e, mai dimenticare, che ci dia mojiti a iosa e abbracci sinceri.
🌟
Passeggio per le strade deserte di questo paesino da favola, accarezzata dal vento e avvolta dalla magia.
🌟

 

ᖴᒪᗩᗰᔕᗷᗩᑎᗩ
🚂
La Flåmsbana è una ferrovia norvegese che collega la linea principale Oslo-Bergen, nella stazione di Myrdal, con la cittadina di Flåm sull’insenatura di Aurland del Sognefjord.
🚂
Ambientazione da Orient Express.
Carrozze anni 40 perfettamente conservate, il profumo del legno lucido e lo scricchiolìo sotto i piedi.
Ma è la scenografia che incanta.
🚂
Il buio in partenza la mattina presto e la neve tutto intorno.
Le cascate ghiacciate.
Il silenzio.
La magia.
La natura che si racconta ed io che, in silenzio, ringrazio la vita per avermi donato questa meraviglia.

 

 

 

Le parole dell’anno scorso appartengono al linguaggio dell’anno scorso e le parole dell’anno a venire attendono un’altra voce.
🌟

T.S. Elliot 
🌟
Ho sempre detestato i buoni propositi.
Che mentre sono impegnata a vivere non riesco a starci dietro.
Ho mollato tutto e ho portato solo la parte migliore di me, quella che ancora crede a Babbo Natale e agli incontri che ti cambiano la vita.
Quella che si guarda dentro senza smettere mai di puntare oltre.
Quella che per i più è una vacanziera incallita quando, invece, il mio tutto sta nel viaggio.
Fisico, di testa e di cuore.
Ho scelto di passare questo ultimo giorno dell’anno viaggiando tra i fiordi norvegesi perché ho scelto di ascoltarmi.
Dovremmo ricordarci che meritiamo ciò che desideriamo.
Dovremmo ricordarci di spingerci ogni volta un po’ oltre alla nostra comfort zone.
Dovremmo ricordarci di brillare, sempre.
🌟
Auguri a me perché il mio cuore possa continuare a battere così, senza fare previsioni e senza pianificare ma con l’adrenalina sempre pronta a fare capolino.
Auguri a voi perché abbiate il coraggio di essere ciò che avete sempre sognato 🌟

 

 

 

 

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Croazia – Un lungo weekend da Lussino a Baska

  Credo che la mia prima volta in Croazia fosse nel passeggino. In barca. Con il passeggino in barca, tipo matrioska. Per i primi 20 anni della mia vita ci…

 

Credo che la mia prima volta in Croazia fosse nel passeggino.

In barca.

Con il passeggino in barca,

tipo matrioska.

Per i primi 20 anni della mia vita ci sono andata ogni estate con i miei genitori in crociera.

Che per noi triestini non c’entra un cavolo con la Costa,

la MSC e tutte quelle cose lì.

La crociera è rigorosamente nella TUA barca,

nella TUA Croazia,

giù fino alle Incoronate

e ritorno.

Ebbene, dopo altri 20 anni,

ho deciso di tornarci via mare e mai idea fu più brillante.

La Croazia va bene sempre:

in estate perchè il mare è qualcosa di meraviglioso,

in autunno perchè si va a mangiare i tartufi,

in inverno perchè si va a pescare,

in primavera perchè si vanno a fare le prime gite fuori porta.

 

Quest’anno abbiamo deciso di venire qui per salutare l’estate.

Quella dei bagni al mare,

della tintarella selvaggia,

delle cene di pesce vista infinito.

Quindi dove andare?

Nel mio posto preferito su tutti, a Lussino – Losinj per il mondo intero.

Da Trieste circa 2 ore e mezza di macchina,

traghetto da Brestova e ancora un’oretta per attraversare Krk

e arrivare a destinazione.

Un pò lunghetta ma ne vale davvero la pena.

 

 

 

Per soggiornare abbiamo scelto una soluzione totalmente diversa dal solito,

che non avevo mai preso in considerazione prima.

Grave errore.

Il Glamping Trasorka è qualcosa di difficile da descrivere.

Per la posizione soprattutto, a strapiombo sul mare,

con l’alba che sorge orgogliosa la mattina.

Colazione vista mare con il burro scaldato dal sole che sorge,

la marmellata di Sipak

ed un silenzio quasi surreale.

 

 

 

 

Lussino va scoperta secondo i propri tempi,

passeggiando nel porto di Lussinpiccolo

e scegliendo uno dei suoi ristoranti sul lungomare per mangiare pesce fresco

e scampi croati bevendo della  Malvasia ghiacciata,

saltellando da uno scoglio all’altro in mezzo a casette bianche e azzurre

che per un attimo sembra di stare in Grecia,

deviando per fare un bagno nelle meravigliose calette di Nerezine:

mare cristallino,

barchette in rada e pontili di legno,

prendendo una barca per andare a Ilovik:

isola vietata alle macchine e per questo così affascinante.

Pranzo e birra al sacco e siete pronti per una tipica giornata croata.

 

 

 

I tramonti croati meritano un’appendice a parte.

I due posti migliori di Lussino per salutare il sole sono

il Providenca ( prenotazione più che obbligatoria )

ed il Borik

 

Si mangia e si beve in entrambi.

Il secondo è anche stabilimento balneare.

Vale la pena organizzarsi per godere di tanta meraviglia.

 

 

 

Al rientro

abbiamo deciso di cambiare rotta

e abbiamo raggiunto degli amici a Baska,

altra perla della Croazia.

Da Lussino traghetto per Veglia e poi in macchina fino a Stara Baska.

Spiagge caraibiche e ristoranti dove mangiare

con i piedi praticamente nell’acqua.

 

 

 

La Croazia è una terra meravigliosa,

a tratti ancora inesplorata,

selvaggia quanto basta.

Che sia per un weekend o per una “vera” vacanza è da visitare.

Non rimarrete delusi.

 

 

 

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Finalmente Canada!

    { del viaggio più bello ma soprattutto più divertente degli ultimi anni. Di risate fino alle lacrime e di band in trasferta. Di migliaia di km percorsi e…

 

 

{ del viaggio più bello ma soprattutto più divertente degli ultimi anni.
Di risate fino alle lacrime e di band in trasferta.
Di migliaia di km percorsi e di gioia, quella vera!}

 

 

 

Iniziamo dalla fine, dagli highlights from Canada!

 

il primo giorno vogliamo vedere tutto ma 3 h e mezza di pranzo sull’Harbourfront ci blocca.

Ad onor del vero fu lo spalmamento di crema su di un braccio tatuato a fermare la nostra foga ed accenderne un’altra, di foga !

La pianificazione della prima, deliziosa breakfast canadese.
Girare mezza città in bus senza biglietto per scoprire che il posto si è trasferito.
Alla fine, chi ti salva il culo, è sempre Starbucks!
Le nostre guide di questo viaggio:
un lui, simpaticissimo, maglietta acrilica nera con odori di dubbio gusto.
Ad inizio giornata sopportabile, a fine giornata c’è bisogno della maschera d’ossigeno.
Ma lo ricorderò sempre con tanto affetto.
La vecchietta a Montréal, pareva esalasse l’ultimo respiro ad ogni parola.
Con noi è sopravvissuta, non so con quelli dopo!
Montréal potrei riassumerla così: looking for Leonard Coen and for an hairdresser!
Ci siamo capiti, no?
Del nostro viaggio verso il nord.
Prendiamo il treno diretto a Vancouver
( durata del viaggio: 5 gg e 4 notti ).
Noi, per arrivare a destinazione ci impieghiamo 3 ore circa.
Distanza percorsa 150 km circa.
Ci siamo capiti di nuovo!
Welcome to Washago.
That means no taxi, no buses, no WiFi, nothing and nobody.
In the middle of nowhere.
Ma è così caratteristico!
Entrata trionfale al Casinò Rama.
Vedere una testa ricciolina e correre con la valigia attraverso tutta la hall.
Io vedo fiches ovunque, lei l’ammmmore!
Sempre a Rama: colazione modello Gilda: capello biondo al vento e abbigliamento da Red carpet che qui va così.
Sempre a Rama ( si è capito che abbiamo dato il meglio qui? ):

“ Ciao!
Scusa se ti disturbo.
Non sono una vostra fan e non conosco neanche una canzone ma ho accompagnato fino a qui la mia amica, quella nascosta dietro la colonna.
Per favore, potete parlarvi?
Grazie! “


Come dire: mi piace essere incisiva, sempre!
La colonna sonora che ha accompagnato il nostro meraviglioso viaggio: talmente ‘90 da rimpiangere le Spice!
Sogni d’oro, anzi d’acero & you’re very welcome lady!
Ultimo ma non ultimo e sempre e comunque GO RAPTORS GO!

 

 

Finalmente sono andata dall’altra parte ✈️

Le diedero ali per volare e lei le usò come coperte per difendersi dal mondo.

Dopo mesi intensissimi ( che solo chi mi vive veramente può capire e per la vostra pazienza vi ringrazio  ) di montagne russe e di emozioni forti avevo bisogno di respirare quest’aria qui.
Sono due anni che cerco di andare da questa parte del mondo ma tutto mi ha portato dall’altra.
Ma la cose, si sa, arrivano al momento giusto.
Ed eccomi qui.
Inaspettatamente.
Felice.
Scelte di pancia ( come sempre ) che non si sbaglia mai

Toronto mi ha accolta con una nebbiolina stile Twin Peaks, una pioggerellina fastidiosissima e 14 freschissimi gradi ma io sono semplicemente grata perchè le mie ali sono la mia coperta calda e tutto intorno è magia.

 

Dopo anni di viaggi in zone che profumano di coriandolo e zenzero, arriva l’occasione di partire per l’altra parte.Starbucks, cheeseburger, big steak e fiumi di birra che qui producono un po’ dappertutto.

Toronto, che figata!
Multietnica, ordinatissima, luminosa ma soprattutto soleggiata dopo un inizio non proprio incoraggiante ( e comunque si, insolazione anche stavolta ma ormai lo voglio vedere come un buon segno ).
Skyline strepitoso dalle Toronto Islands ma altrettanto affascinate dalla CN Tower dove normalmente si fanno ore di coda per salire ed altrettante per scendere ma noi siamo arrivati qui sotto una buona stella perciò è stato un attimo.
Il resto del tempo lo abbiamo passato ad ammirare la quantità di verde che circonda la città e che la rende tra le più vivibili del Nord America.
Abbiamo pranzato lungo l’Harbourfront che si estende lungo le rive del lago Ontario e credetemi è figo assai.
Ma è il Distillery District che ci ha fatto innamorare.
Ex zona industriale vittoriana, sede della più grande distilleria di whisky del mondo e totalmente ristrutturata negli anni ‘90, piena di caffè, ristoranti, gallerie, studi di artisti eclettici e di un sacco di negozietti tipici che si snodano lungo le vie di ciottoli color rosso malta.
C’è poco da dire, Toronto mi piaci!
Però mi hai distrutta come nessuna mai che ho perso il conto dei km percorsi e delle ore di sonno non recuperate.
Ieri sera ho ceduto le armi e mi sono tuffata nel lettone senza scrivere e, lo sapete, non è cosa da me.
Passano gli anni e decisamente non reggo il fuso orario come un tempo.

 

 

Ad un paio d’ore di auto da Toronto – attenzione attenzione – squillino le trombe che finalmente ho viaggiato con Greyhound e mi sono quasi commossa per questo – ci sono le

Cascate del Niagara

Dal Table Rock si può ammirare una delle meraviglie del mondo, le Horseshoe Falls, dove il Niagara River si lancia per 53 mt da un precipizio lungo oltre 300 mt ( spiegone preso dalla mia guida che io di solito sono intenta a farmi i selfie, non a studiare! ).

Ma partiamo dall’inizio.
Grazie a Dio che ci sono questi intermezzi utili tra un posto e l’altro che non ho nemmeno il tempo di riordinare le foto, figuriamoci di scrivere.
Sul Greyhound ho sistemato idee e pensieri per poi dedicarmi ad una meravigliosa giornata di sole in cui abbiamo spuntato, nell’ordine:

Niagara Falls:

lasciate perdere il contorno un po’ troppo americano fatto di palazzoni specchiati, hotel enormi e Casinò in cui tentare la fortuna.
Estraniatevi da tutto e godetevi ciò che la natura vi presenta.
Siamo esserini piccoli piccoli e non bastano i grattacieli e lo scempio che la mano umana ha creato intorno per distogliere dalla vera bellezza.
Le Cascate, con tutta la loro potenza, travolgono e avvolgono.
Non fermatevi sul deck per le foto di rito, scendete, imbarcatevi e fatevi portare sotto le Cascate.
È lì che troverete la vera magia.
Ci si dimentica tutto, ci si emoziona, ci si bagna anche ma, nonostante le opinioni siano molto discordanti che del Niagara me ne hanno dette di ogni, per me, rimane una delle esperienze a contatto con la natura più belle ed emozionanti che abbia vissuto.

 

 

Niagara on the Lake:

Spostandosi dalle Cascate verso questo delizioso paesino, si costeggiano km di vigne talmente curate che neanche su FarmVille e distese di tipiche case americane/canadesi/inglesi as u prefer.
Io sono rimasta incollata al finestrino per tutto il tempo, rapita dalla meraviglia della natura e dal silenzio.
E poi si arriva nel cuore di questa graziosa e invariata cittadina della metà dell’800.
Case georgiane e neoclassiche, carrozze trainate da cavalli ( in piena salute ), case color pastello ma soprattutto negozi di Natale aperti tutto l’anno.
Serve dirlo che ho fatto incetta di addobbi e che quest anno toccherà addobbare due alberi?
Serve dirlo che qui ci voglio tornare per assaporare a fondo tutta questa meraviglia?
E poi da Carlotta ho mangiato uno dei gelati più buoni non solo delle Americhe ma in assoluto, che trovare un vero pistacchio di Bronte qui non è per niente scontato. 

Se passate in zona non potete non fermarvi.

 

 

A fine giornata ci siamo fermati da Trius Wine per una degustazione di Ice Wine e, al solito, ci siamo fatte riconoscere: non ci era chiaro se era buono o buonissimo perciò abbiamo dovuto chiedere un rabbocco!
Nel frattempo in Italia è scoccata la mezzanotte e la mia sorella di cuore compie gli anni perciò tocca brindare again and again!
Saltiamo la cena e ci dedichiamo ai trattamenti di bellezza ma soprattutto pianifichiamo i prossimi giorni che la sorpresa è dietro l’angolo!

 


What a surprise!

We moved to Montréal

Era impossibile non farci un salto che, oltre ad essere la più grande provincia canadese del Quebec è anche la città più romantica del Canada e vuoi non visitarla?
Città fluviale, si sviluppa lungo le sponde del Saint Laurent e arriva fino al Mont Royal da cui prende il nome e dalla cui verde cima si domina tutta la città.
Sole alto ed un venticello che rinfresca corpo e mente ci hanno accompagnato in questa meraviglia di posto.
Bellissima perché sorprendente.
I suoi quartieri sono tutti diversi tra loro: si va dal Vieux-Montréal con le sue strade acciottolate, lo stile francese coloniale e la basilica neogotica di Notre-Dame in centro, al quartiere bohémien Plateau.
È un pout pourri di stili, di colori e di gente.
E lo so che mi innamoro spesso, che le città che visito mi piacciono tutte, che mi lascio travolgere dalla bellezza, sempre.
Che sono entusiasta, sempre.
Ma ditemi, potrebbe essere il contrario?

 

 

Di certi paesini, dove il tempo si è fermato, dove non ci sono taxi, rent a car o pompe di benzina.
Dove la stazione dei treni sembra quella della Playmobil.
Dove le insegne sono le stesse dagli anni ‘80.
Dove tutto intorno sono foreste e laghi.
Dove la ragazza bionda del drugstore ti carica in macchina e ti porta a destinazione.
Con il sorriso.
Dovrebbe essere così ovunque.
Ed è bellissimo.

Questa è Washago!

 

 

 

Mi sono innamorata del Distillery District di Toronto.
Ex zona industriale vittoriana, sede della più grande distilleria di whisky del mondo e totalmente ristrutturata negli anni ‘90, piena di caffè, ristoranti, gallerie, studi di artisti eclettici e di un sacco di negozietti tipici che si snodano lungo le vie di ciottoli color rosso malta.
Musica dal vivo e leggerezza.
Imperdibile.

 

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Formentera ancora e ancora!

    Chi mi conosce bene sa che Formentera è la mia seconda casa, il mio porto sicuro, la mia ricarica di energia. L’isoletta l’ho girata in lungo e in…

 

 

Chi mi conosce bene sa che Formentera è la mia seconda casa,

il mio porto sicuro,

la mia ricarica di energia.

L’isoletta l’ho girata in lungo e in largo.

So bene quali sono i miei posti preferiti

e non ho bisogno di alcuna guida.

Ma questa è diversa.

Se amate l’isola leggetela a vedrete che scoprirete

qualcosa che ancora non conoscete.

Se non ci siete ancora stati leggetela

e vi verrà voglia di prendere il primo aereo.

Se, come me, siete convinti di non averne bisogno,

( per una volta ) buttatela in borsa e partite.

Vedrete che non ve ne pentirete!


📖


Se volete acquistarlo andate su Instagram e scrivete a

@violablanca o cliccate nel link della sua bio 📌

 

 

 

 

ᔕ’EᔕᑭᗩᒪᗰᗩᗪOᖇ
🏖
Il paradiso sotto forma di isola privata con pubblico accesso,
a parte del Parque Natural de Ibiza y Formentera.
Luogo quasi mistico dove fare il bagno completamente nudi,
cattare selfie come se non ci fosse un domani,
imbastire shooting fotografici
e rotolarsi nella sabbia come novelle Cindy Crawford,
correre sulla battigia
e ammirare l’immensità di Es Vedrà in lontananza.
⛵️

Raggiungibile solo via mare:
potete scegliere tra la Barca Bahia che fa servizio “navetta”
ma chiude la temporada a fine settembre oppure un’imbarcazione privata
– come abbiamo fatto noi –
che vi porta e vi viene a riprendere all’orario che preferite.

Raggiungerla a piedi è possibile ma lasciate stare:
le correnti si creano improvvisamente e rischiate di rovinarvi la vacanza.

⛵️

Dicevamo.

Spiaggia bianca kilometrica, acqua cristallina e profumati ginepri.

Sentirsi Robinson Crusoe è un attimo e l’emozione è pazzesca.

Da amante di questi luoghi, vorrei che fossero protetti,
che rimanessimo in pochi a conoscerli,
che la magia rimanesse per sempre la stessa,
ma la bellezza va condivisa perché la bellezza ci salverà.

Andateci e abbiatene cura.

Amatela, questa isoletta.

Respirate a pieni polmoni e inspirate la bellezza.

Farla rimanere così com’è è una scommessa, cerchiamo di vincerla!
Eᔕ ᐯEᗪᖇᗩ’
🌟
C’è chi dice faccia parte dei resti della mitica Atlantide.
Chi pensa sia una base militare sottomarina segreta.
Chi racconta fosse la dimora delle sirene e delle ninfe marine
che Ulisse incontrò nella sua Odissea
e il luogo natale della divinità Tanit.

Chi vi ha avvistato ufo,
cerchi di luce e strane presenze
che spesso hanno terrorizzato i pescatori della zona.

Di sicuro c’è che, avvicinandosi,
le bussole impazziscono e gli uccelli perdono l’orientamento
perchè è uno dei tre campi magnetici della terra
( insieme al triangolo delle Bermuda e al Polo Nord ).

Che è invisibile dal satellite – come la casa Bianca o il Pentagono:
saranno i campi magnetici?

Di certo ha ispirato moltissimi artisti, musicisti, fotografi,
scrittori e pittori che si sono innamorati
di questa isola disabitata e suggestiva.

Raggiungibile solo via mare e facente parte di una riserva naturale.

Imponente, affascinante, magica 🌟
{ magia }
🌟
Porca puttana i dettagli.
Un dettaglio è cosa minuscola,
ma cose di questa grandezza riescono a fare la differenza,
una parola sola,
un solo sguardo,
un frammento di un ricordo.
Sono sempre cose così piccole a stravolgere tutto. 

A fare saltare in aria le logiche.

A farti dire basta a farti dire fanculo, sì, ancora.
{ della lucertola azzurra.
Anni e anni che la cerco e finalmente eccola qua.
Incantata. }
🐊
Sognavo di restare tutto il giorno, come una LᑌᑕEᖇTOᒪᗩ,
a bere la luce, ascoltando cantare i pini 

🐊

 

 

 

 

 

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Colori, sapori e magia del Marocco!

    La cosa orrenda di questi viaggi è che le ore di sonno vengono drasticamente dimezzate. Dormo poco, mangio male, macino km ma sono animata da un’energia pazzesca. Cambia…

 

 

La cosa orrenda di questi viaggi è che

le ore di sonno vengono drasticamente dimezzate.

Dormo poco, mangio male,

macino km ma sono animata da un’energia pazzesca.

Cambia l’umore, cambia la prospettiva, cambiano gli occhi.

Soprattutto gli occhi.

Osservare senza mai smettere di meravigliarsi.


La mia prima volta in Marocco.


I colori, i profumi, i sapori.


Il viaggio.


Oggi è stato un tour de force.


Dalla Kashba Oudaya alla Moschea Hassan alla Chellah.


Da Rabat a Fes passando per Meknes – la più piccola delle città imperiali.


Ho cercato di catturare tutto il possibile ma credetemi, è impossibile.

 

 

 

 

L’iPhone dice 8.7 km ma io me ne sento 18.

Fes è la capitale spirituale del Marocco

ed è una delle più grandi città murate del mondo.

Ci siamo persi nella sua Medina,

tra migliaia di stradine ( 9.000 e dico 9.000 a fondo cieco  )

tra frutta fresca, sacchi di spezie, tappeti berberi, c

oncerie e arte marocchina di qualsiasi tipo.

Abbiamo visitato una scuola coranica e l’università più antica al mondo.

Ci siamo scattati selfie nel vento sulla fortezza che domina la città,

bussato a porte decorate e bevuto litri di thè

mentre hanno cercato di venderci la qualunque.


Abbiamo bevuto mojito sulla terrazza del Palais Faraj

che se passate di qui una tappa è d’obbligo ma, soprattutto,

abbiamo cenato chez Dar Roumana, chef francese,

che dopo giorni di sapori berberi c’era bisogno

di tornare a semplice frutta e verdura ben impiattata.


Ci siamo immersi in questo paese

che ti travolge con i suoi colori e la sua magia.


Domani ci spostiamo verso Chefchaouen,

la perla blu del Marocco,

il mio sogno che si realizza.

 

 

 


Inshallah 

Chefchaouen è la perla blu del Marocco.

Incastonata tra i monti del RIF e abitata da tribù berbere e arabi.

Completamente diversa dalle altre città marocchine.

Ieri vi ho lasciato specificando che è un mio sogno che si realizza.

 

Ebbene.


Stanotte ho cominciato a stare talmente male che ho pregato anche in berbero.


La maledizione del cagotto africano ha fatto centro così,

dopo un viaggio di più di 4 ore in quella che sembrava Toscana

ma in realtà è il Marocco che non ti aspetti, siamo arrivati qui.


Giusto in tempo per farmi schiattare nel lettone del nostro Riad,

avvolta da un piumone modello Sudtirol!


Avrete capito che non ho la forza nemmeno di alzarmi

per bere un bicchiere d’acqua prima della disidratazione totale.


Ah si, dimenticavo,

c’ho pure un febbrone da cavallo

ma domani è un altro giorno e spero vivamente di aver ingurgitato tutte le medicine possibili

affinché io possa andare a Casablanca non barellata.


Toccherà tornare che sono riuscita a scattare

quattro foto in croce prima di svenire.


Inshallah forte!

 

 

 

 

Avevo il terrore di affrontare questa giornata.

Ero già pronta a chiedere il rimpatrio sanitario

pur di non farmi 10 ore di macchina per scendere a Marrakech invece,

inaspettatamente,

le mie preghiere notturne hanno fatto effetto

e sono riuscita ad arrivare al mio letto nel Riad tutta intera.

Abbiamo fatta tappa a Casablanca

dove ci siamo anche fermati a mangiare dell’ottimo pesce al Restaurant Du Port

che se siete da queste parti non potete saltare.

Io ho bevuto tanta acqua e mangiato un salmoncino misero misero

ma i miei compagni d’avventura si sono scofanati tutto il menù e dicono,

ne valeva la pena!


La Moschea di Assan II,

la seconda più grande al mondo dopo la Mecca,

merita assolutamente una visita perché è qualcosa di meraviglioso.


Affaccia sul mare di Casablanca ed imponente è dir poco.

 

 

Essaouria, invece, l’avevo sottovalutata.

A 2 ore e mezza da Marrakech c’è questa piccola cittadina affacciata sull’Oceano Atlantico

con un porto che pullola di gente, gatti, pesci e venditori ambulanti.

Lungo la strada, invece, distese di alberi di Argan

e di cooperative in cui si producono olii e cosmetici e vuoi non fermarti?

Ne sono uscita con la Visa smagnetizzata

e talmente carica di trattamenti di bellezza

che se non divento come Belen entro ferragosto

denuncio lo stato del Marocco

per inganno che pare che l’olio di Argan faccia miracoli.


Ci siamo persi ( veramente ) per le sue stradine

in una Medina

completamente diversa da quelle viste fino ad ora,

piena di negozietti di artigianato, gallerie d’arte

e banchi di spezie.


Abbiamo mangiato del pesce buonissimo

in uno dei ristorantini tra la spiaggia,

il porto e la Medina.


Bisogna armarsi di pazienza perchè sono un tantino pressanti

ma il tutto consiste nello scegliere il pesce appena pescato, trattare il prezzo

e aspettare che lo cuociano alla brace.


Ma sono le terrazze affacciate sull’Oceano la vera meraviglia.


Scegliete un localino a caso tanto sono tutti belli e godetevi vento,

mojito ed il rumore delle onde del mare

( fatevi anche i selfie che sono instagrammabili di brutto ).

 


Per chi si sta chiedendo se mi sono totalmente ripresa dal virulone

la risposta è no.

Gli altri sorseggiavano mojiti ghiacciati,

io acqua naturale a temperatura ambiente

tra mutismo e rassegnazione però ero tremendamente felice.


Pura meraviglia!

Inshallah!

 

Ci risiamo!

Mi sono ustionata anche in Marocco

Questi 36.5 gradi a Marrakech non erano previsti.

Qui dicono che la temperatura media di questa stagione va dai 24 ai 28 gradi:

sono arrivata io e mi hanno accolta con sole alto nel cielo

e temperature ferragostane.

Ma Marrakech è talmente bella che il resto passa in secondo piano.


Abbiamo macinato km tra la Medina, il quartiere ebraico,

la piazza grande piena di gente e animali di ogni tipo

ma la bellezza del Jardin Majorelle batte tutto.

 

 

 

 


Sono rimasta incantata dalla quantità di piante di ogni specie e colore,

dal laghetto delle ninfee che Monet sarebbe andato a nozze

e dalla pace che si respira lì dentro.


Farsi un selfie è roba per intraprendenti:

bisogna mettersi in fila e attendere pazientemente il proprio turno

( sempre sotto il sole cocente africano eh! ).


Abbiamo bevuto il più buon centrifugato di frutta del Marocco

e visitato il Museo di YSL

che ha capito una vita fa quanto fossero belli e d’ispirazione questi luoghi.

 

 

 

In molti mi avete chiesto dove abbiamo soggiornato a Marrakech.

Ebbene, cotanta bellezza ha il nome di Riad Irene

e vi si accede da una delle porte secondarie della Medina

che gira di quì e gira di lì in 5 minuti si arriva a destinazione.

Semplice e molto comodo.


Di proprietà di una coppia parigina,

arredato unendo l’eleganza francese al gusto marocchino,

curato nei minimi dettagli,

pulitissimo ( cosa non scontata in Marocco ),

Colazioni super e più vicine al nostro modello europeo

( altra cosa non scontata in Marocco )

ma soprattutto accoglienza deliziosa.

 

 


Se avete in programma di andare a Marrakech tenetelo in considerazione,

sempre che non abbiate già prenotato a La Moumonia nel qual caso vengo con voi!

 

 

 

Le Grand Cafè de la Poste 

è è il mio ristorante del cuore a Marrakech.

Non ha nulla di marocchino ed il cibo è più europeo che africano ma tant’è:

mi ha conquistata.

Storico bistrot anni ‘20 recentemente restituito all’antico splendore,

pavimenti a scacchi bianchi e neri, una maestosa scala centrale,

legno scuro e palme in vaso ovunque

ma soprattutto il calore insostituibile delle candele

che avvolge non appena si entra.

Luci soffuse e musica dal vivo.

Si può mangiare sia fuori che dentro

( noi abbiamo mangiato ovunque  ).


Se siete di passaggio andateci e poi fatemi sapere.


Sono certa che lo amerete quanto l’ho amato io!

 

 

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