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Tag: viaggi

Istanbul – un weekend di storia, di buon cibo, di meraviglia!

  La mia terza volta a Istanbul. Per un weekend di solo relax, bagni turchi, scrub e massaggi. Queste le aspettative. 🕌 È finita che, grazie alla meravigliosa guida di…

 

La mia terza volta a Istanbul.

Per un weekend di solo relax, bagni turchi, scrub e massaggi.

Queste le aspettative.

🕌

È finita che,

grazie alla meravigliosa guida di Scoprire Istanbul,

abbiamo battuto la città da cima a fondo,

da Sultanahmet al Bosforo,

da Piazza Taksim a Sirkeci,

da Galata a Eminönü.

 

Km e km a piedi ma anche ore di chiacchiere,

centinaia di foto,

litri di vino bianco

ma soprattutto hummus come se non ci fosse un domani.

🕌

La Moschea Blu in ristrutturazione da sempre e per sempre,

Aya Sofia che rivederla è ogni volta una meraviglia,

il Bosforo che incanta,

la stazione ferroviaria di Sirkeci dove,

in un battito di ciglia, ti ritrovi a Costantinopoli,

passeggero di quell’Orient Express in arrivo da Parigi

che ancora mantiene intatta la sua magia.

🕌

 

 

Ed è proprio grazie al mio amore smisurato per l’Orient Express

che non potevamo che alloggiare al Pera Palace Hotel. 

Dove nella stanza 411

Agatha Christie scrisse quello che resta tra i miei libri preferiti di sempre,

quello che il film me lo sono guardato in volo

e il libro me lo sono riletto a bordo piscina nell’unico giorno di relax meritato

quanto una pizza la domenica dopo una settimana di dieta.

🕌

Ebbene, il mio relax, i mei bagni turchi, i miei scrub ed i miei massaggi

sono durati un’intera mattinata

– che pare tanto ma è niente per chi,

come me,

sperava in un rave in una SPA da capogiro.

Sono stati giorni pieni di allegria, di sorrisi e di gioia.

Sono stati giorni di grande fermento in una città che non si ferma mai

e che bolle come una pentola sul fuoco

perché Istanbul è in continuo divenire.

Erano anni che mancavo e l’ho trovata piena di energia,

di vitalità,

di forza.

Abbiamo mangiato in locali così cool che ciaone,

abbiamo banchettato con un branzino al sale

che richiede un’intera squadra di pompieri solo per la presentazione

ma della bontà ne vogliamo parlare?

Abbiamo bevuto talmente tanto thè caldo

che forse ci siamo purificati anche senza scendere in SPA ogni sera.

Abbiamo abbandonato i selfie per non mollare bicchieri e posate

ergo le uniche foto tutti insieme sono a tavola

dove i camerieri impietositi ci hanno immortalato.

L’equazione, per noi, resta panza piena e sorrisi a profusione.

Ma soprattutto abbiamo pianificato: viaggi, incontri, vita.

Abbiamo respirato a pieni polmoni e ci siamo rigenerati.

Ti ho salutato con un un velo di tristezza nel cuore

ma sono certa che ci rivedremo perché la magia che ti avvolge è unica, davvero! 

 

A cena da Meze by Lemon Tree non potete mancare:

lo chef reinterpreta la cucina turca. 

Scegliete il menù degustazione e tuffatevi nelle decine di ” meze ”

– antipasti –

che vi verranno serviti.

Cibo buonissimo ed in quanto a gentilezza i migliori!

Prenotate qualche giorno prima perchè è davvero richiestissimo

ed ha pochi tavoli.

Se, invece, volete mangiare pesce fresco,

andate al Sur Balık Restoran Cihangir ,

all’ultimo piano di un palazzo con vista spettacolare sul Bosforo.

Il nostro branzino al sale meritava anche solo per

la presentazione con spettacolo pirotecnico.

Abbiamo alloggiato al Pera Palace Hotel:

ci ha vissuto Agatha Christie

e nella stanza 411 ha scritto Assassinio Sull’Orient Express.

Questo potrebbe già bastare.

Aggiungeteci una location da sogno sul Bosforo, 

una SPA con piscina, bagno turco, sauna e tepidarium

e colazioni spadellate al momento ed il gioco è fatto.

Vi conquisterà.

Tutt’altro che economico ma vale la pena.

P.S. E’ aperto al pubblico per visitarlo avendo al suo interno il primo ascensore

installato in Turchia.

Per quanto riguarda la guida,

mai più senza.

Noi siamo andati alla scoperta della città con Emre di

Scoprire Istanbul

e non posso fare altro che consigliarveli.

Ti cuciono addosso il tour e ti immergono nella bellezza della città

 

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Milano – un weekend di BIT, amici, scoperte e risotto alla milanese!

  Milan, l’è on gran Milan E’ stato un weekend improvvisato, di quelli decisi quasi all’ultimo, sgranocchiando uno speedy lunch tra un appuntamento e l’altro. Mi sono aggregata a Chiara di…

 

Milan, l’è on gran Milan

E’ stato un weekend improvvisato, di quelli decisi quasi all’ultimo,

sgranocchiando uno speedy lunch tra un appuntamento e l’altro.

Mi sono aggregata a Chiara di MissClaire diretta alla BIT

che in realtà si è rivelata una gran scoperta ma soprattutto una prova di forza:

mi sono sentita un’eroina,

invincibile e tutta d’un pezzo,

che resistere a tutti quei padiglioni vista mare,

vista monti, vista mondo è cosa only for the brave.

E poi gli incontri: con Judith di Secret Gardens al Padiglione Israele

con cui ci ritroveremo a Tel Aviv a giugno.

Con Mutasem, la mia guida giordana che mi ha fatto innamorare della sua terra,

in collegamento video direttamente da Amman.

Praticamente eravamo entrambi in Giordania 😉

I km battuti in fiera, i colori, i profumi ed i sapori di un piccolo luogo

che racchiude il mondo intero.

 

 

 

Chi mi conosce bene sa che non ho mai avuto un gran rapporto con Milano.

Forse perchè ci siamo incontrate decine di volte

ma non ci siamo mai conosciute veramente a fondo.

Forse perchè una volta su due mi hanno rubato qualcosa.

Forse perchè io e il sole, insieme, lì non ci siamo stati mai.

Forse perchè non era semplicemente il momento.

Ebbene, ci sono tornata e mi ha conquistata.

Così viva, così luminosa, così piena di gente e di cose da fare.

Così piena di amici incontrati nei miei viaggi in giro per il mondo

ma che non ci si vedeva da un sacco.

E poi sarà che a me le emozioni mi fregano sempre

e che la lacrima in tasca non manca mai

ma, ragazzi miei,

sono stati tre giorni serratissimi di lavoro e di cuore.

 

 

 

 

Siamo state fortunatissime ed abbiamo alloggiato in un hotel carinissimo in zona hot.

Insomma, se passate da queste parti direi che è tappa obbligata.

Super comodo per chi ha bisogno di spostarsi in metro:

la Stazione Garibaldi è dietro l’angolo!

Super comodo per chi vuole soccombere allo shopping:

10 Corso Como è dietro l’angolo!

Super comodo per chi vuole visitare la nuovissima Piazza Gae Aulenti:

è dietro l’angolo anche lei!

Super mega comodo per chi vuole fare nottata all’Hollywood

– non serve nemmeno girare l’angolo, basta calarsi dalla finestra 😉

 

 

 

Ebbene, l’hotel che ci ha ospitate è il Tocq di Via Tocqueville.

Un tripudio di verde nella sala da pranzo

( e voi sapete che con me il verde vince facile! ):

arredamento lineare, stanze pulite, luminose e molto silenziose.

Mele fresche alla reception, personale disponibilissimo e sempre con il sorriso e

ultimo ma non ultimo un buon vino che il pranzo non può essere solo veloce no? 

 

 

Foto di MissClaire

 

 

Foto di MissClaire

 

 

Appena salita sul treno a Trieste sono stata travolta da quella voglia di risotto alla milanese

che mi pervade ogni volta che mi dirigo in territorio meneghino.

Pare che arrivata lì non possa stare senza,

infatti l’ho ordinato entrambe le sere,

anche durate la degustazione di pesce all’ Osteria di Brera

La cosa pazzesca di questa deliziosa osteria

è che appena entrata ho avuto un déjà – vu.

Quella sensazione di conoscere quel luogo eppure non esserci mai stati prima.

Ebbene, ho scoperto essere l’ex ristorante Orient Express –

che per chi frequentava Milano negli anni ’90 è sicuramente luogo noto.

Segnatevelo e andate a provare.

Noi abbiamo mangiato un crudo di pesce buonissimo

( che per noi triestini fuori casa è offlimits ),

fiori di zucca con le alici, lo scialatiello all’acqua con i frutti di mare,

il mio amato risotto alla milanese ( il primo! )

e per chiudere una cheesecake ed un tiramisù che riassumo con un wow!

 

 

Foto golose scattate all’Osteria di Brera by MissClaire

 

La nostra ultima cena milanese al ristorante all’ultimo piano dell’ Hotel La Gare

– in un palazzo che accoglie con un caleidoscopio di colori:

finestre illuminate, ambiente accogliente e lo Chef Matteo Minutiello che ci ha coccolato con un menù totalmente milanese –

è stata meravigliosa!

Abbiamo degustato i tradizionali mondeghili, il mio adorato risotto alla milanese,

cotoletta di vitello con le patate e un panettone ( che alla fine sta bene sempre )

con una crema al mascarpone fatta al momento e da leccarsi i baffi!

 

 

 

Molto spesso la risposta galleggia tra le bollicine di un bicchiere di vino. 

Molto spesso la risposta giá c’è e noi non ce ne accorgiamo.

Molto spesso abbiamo solo bisogno di seguire il cuore.

Molto spesso abbiamo solo bisogno di giornate così.

I miei giorni milanesi mi stanno regalando emozioni forti, incontri inaspettati,

sorprese emozionanti, persone vere ed accoglienti.

Brindo a voi e alla vita che non smette mai di sorprendermi 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Foto di copertina Pinterest

 

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Intervista a Stefania Campanella – Formentera Non Esiste

  Formentera. La mia isla ed i suoi punti fermi. Passano gli anni ma loro sono sempre lì, ancorati, felicemente. Sempre pronti a ricordarmi che se sono vecchie abitudini evidentemente sono…

 

Formentera.

La mia isla ed i suoi punti fermi.

Passano gli anni ma loro sono sempre lì, ancorati, felicemente.

Sempre pronti a ricordarmi che se sono vecchie abitudini evidentemente sono buone abitudini.

Grazie a quel meraviglioso mondo che è Internet sono incappata in Stefania Campanella.

Me lo ricordo benissimo: a pranzo in una giornata di sole, ordinando del sushi.

E’ stato colpo di fulmine al primo ciao al telefono!

 

Stefania, dal nostro ultimo caffè insieme al Matinal di Formentera a quiPrima di iniziare a parlare del tuo libro e dei tuoi progetti raccontaci un pò di te.

Da sempre quando ho qualcosa di importante da comunicare lo faccio con la scrittura.

Infatti sono laureata in Lettere, ho fatto la copywriter per tanti anni e ho scritto qualche libro, la maggior parte per raccontare Formentera.

Non mi definisco una scrittrice, piuttosto una persona che esprime la propria creatività attraverso le parole.

 

Appassionata dell’isola. Amante della Formentera VERA.

Profonda conoscitrice dei suoi segreti e della sua gente.

Come e quando sei arrivata sull’isola la prima volta?

 

Sono arrivata una notte di agosto nel 1997, a es Pujols.

La prima impressione fu pessima e ricordo di aver detto: “Speriamo che almeno il mare sia bello!”.

Da quel giorno, non c’è più stato un anno in cui non ci sia tornata, prima per vacanza, poi per eventi di vario tipo.

 

“ Nonostante lavorassi in un ufficio, la mia mente era sempre rivolta a Formentera, al come salvarla da un turismo di massa dilagante e maleducato, al come tenere alta la reputazione dei miei connazionali in un paradiso dove la parola “italiano” era spesso sinonimo di maleducato e al come poter dare voce a tutte le persone che, come me, se ne erano innamorate. 

Spesso persone creative, artistiche, anime speciali con qualcosa da dire”.

Ti confesso che leggendo questo passo sul tuo blog ho capito che io e te avevamo molto da raccontarci.

 

E io ti confesso che quando nel 2007 inizia a intervistare alcuni isolani, a ricercare storie per Formentera non esiste, spesso mi trovavo davanti persone molto stupite “Cosa? Un’italiana che vuole conoscere le tradizioni e la cultura di Formentera?”.

La maggior parte degli italiani erano colonizzatori poco inclini ad approfondire l’anima autentica dell’isola.

Ovviamente, questa è una generalizzazione, che come sempre, include delle eccezioni.

Comunque sì, la storia tra l’Italia e Formentera è anomala, unica e surreale a volte.

Oggi credo che la situazione sia molto diversa.

 

“Formentera Non Esiste” è il tuo libro. Perché questo titolo?

 

Perché non ne esiste una, ma ognuno ha la propria.

Ci sono delle versioni di Formentera diversissime, che non si incontreranno mai, altre che convivono o si sovrappongono.

Ma non ne esistono due uguali, ecco perché è un’isola infinita.

 

Il libro ha avuto un successo clamoroso. Uscito nel 2010 e nuovamente in ristampa. Come spieghi questo successo?

 

Penso di aver avuto la giusta intuizione: raccontare Formentera a chi se ne era innamorato, condividere tante scoperte che grazie a un investimento di tempo e denaro avevo potuto raccogliere in loco, pensa che studiai lo spagnolo proprio per poter comunicare meglio con le persone.

Si trattava di fatto dell’unico libro italiano che parlasse dell’isola.

Poi, lo ho davvero scritto con il cuore, in un periodo molto difficile per me, e questo sicuramente arriva tra le righe.

 

Il nome dell’editore è Formentera Filo Blu e mi viene subito in mente il filo blu che tu racconti unisca tutte le persone che amano Formentera…

 

Il filo blu esiste davvero, ahahha. È quello che unisce tutti gli amanti della libertà interiore che Formentera regala.

Più semplicemente, è il nome che avevamo dato, il mio socio Davide Scalzotto e io, alla nostra associazione, con l’intento di promuovere un turismo creativo sostenibile sull’isola.

Forse eravamo troppo ambiziosi, ma ci siamo divertiti prima di chiudere questa avventura organizzando diversi eventi tra Roma, Formentera e Venezia, non ultimo il convegno con Ca’ Foscari da cui poi è nato il libro Formentera.

Ritratto di un’isola.

 

Si dice che l’isola sia magica, che sia un crocevia di energie positive, che una volta che ti entra dentro non ti abbandona più.

Dopo tanti anni hai capito cos’è che la rende così unica?

 

Sto tentando di scrivere un libro per spiegarlo, l’idea è di farlo uscire come continuazione di Formentera non esiste nel 2020…

Si può davvero spiegare Formentera da un punto di vista energetico, ma appunto, mi serve un po’ di tempo.

 

Le nostre strade si sono incrociate per caso, grazie al web. Perché tu hai anche un blog che, come il libro, si chiama Formentera Non Esiste.

E’ nato prima lui o è nato prima il libro?

 

È nato prima il libro il blog era un modo per richiamare dal web i formenteramanti, che come me, si sentivano attratti da quest’isola.

E la cosa ha decisamente funzionato: amici, artisti, persone interessanti, vip… mi hanno contattata in tanti, e con la stessa motivazione: per riconoscersi in una community, quella che ama la Formentera più autentica.

 

In questi anni di blog ho conosciuto persone meravigliose grazie ad internet e tu sei una di quelle.

Cosa ne pensi e come li usi per parlare della tua isola?

Intendi i social network?

A dirti la verità, li uso senza strategia.

Quando ho qualcosa da dire, o qualcosa che voglio condividere, pubblico.

Certo, in passato moderare quotidianamente un gruppo di quasi cinquemila persone non sempre è stato semplice.

C’è anche il rovescio della medaglia: oltre a tante persone fantastiche, sono arrivati anche dei rompiscatole o delle persone che hanno approfittato della mia flessibilità.

Ma a me va bene anche questo.

Si impara da tutti.

 

Formentera Soul, Formentera Gourmet, Formentera Hippy, Formentera Ladies sono tue creature.

Io ho avuto la fortuna, casualmente ( anche se chi conosce l’isola sa che lì nulla accade per caso ) di partecipare ad un incontro.

Raccontaci che cosa sono, come sono nate e come si svolgono.

Sono delle settimane esperienziali sull’isola, con tematiche diverse, di cui curo il programma, in collaborazione con un tour operator, quindi decido cosa è meglio proporre e chi è meglio coinvolgere.

Prendo in considerazione solo le cose che ho provato e che mi sono piaciute.

Formentera Ladies, per esempio, è alla sua quinta edizione (19-23 aprile 2018) ed è ogni volta un’esperienza diversa e meravigliosa, in questo caso dedicata solo alle donne.

 

Dal tuo blog: “ Era il 1967. Formentera era meta di tantissimi hippy (chiamati peluts, “capelloni”, dagli isolani) che arrivavano in questo paradiso naturale e ne rimanevano estasiati.

Dai Pink Floyd a Bob Dylan, un tuffo nella Formentera più nostalgica, per rivivere attraverso luoghi, musiche e la magia di un tempo ritrovato, una leggerezza irripetibile e un sogno che ancora affascina…”

Credi ci sia ancora traccia di questo spirito hippy?

 

Io ancora in certi angoli segreti, lo ritrovo… Non so dirti ancora per quanto.

Visto che mi parli della Formentera Hippy, ci tengo a dire che è stato un privilegio poter scrivere un capitolo sull’argomento, come contributo per il libro di cui parlavo prima, quello che l’Università di Ca’ Foscari ha realizzato su Formentera.

 

Quella sensazione di libertà che nessuno ci può togliere mentre a largo sguazziamo tra le onde.

Il respiro affannoso perché a tutta questa vita non siamo abituati.

Noi con noi stessi.

Troppo spesso estranei, pezzi di puzzle sparpagliati. 

Finalmente ricomposti.

Per me Formentera è questo.

Mi aiuta, ogni volta, a ricomporre il puzzle e mi riporta all’essenza.

 

Che bella descrizione!

Sai ho una teoria: a Formentera il tempo non è quello del fare, ma è quello che nutre… ecco perché siamo così felici quando ci accoglie nella trasparenza delle sue acque e nel calore della sua Terra.

 

Nuovi racconti, nuove uscite, nuovi libri?

 

Ti racconto del progetto realizzato per sostenere Formentera Baby, l’iniziativa che appoggia Nicolò Govoni in un’altra isola, Samos, dove sta costruendo una scuola per i bambini di questo terribile campo profughi.

Con questo intento, ho scritto FORMENTERA PARA SIEMPRE, una guida su cosa fare e cosa vedere sull’isola mese per mese.

Eventi, appuntamenti, concerti, feste e luoghi imperdibili, per vivere Formentera tutto l’anno, al meglio.

L’ebook uscirà a breve su tutti i canali di vendita online in formato epub e mobi, ma al momento si può già ordinare in formato pdf sul mio blog.

Link al libro Formentera para siempre: http://www.formenteranonesiste.com/2018/02/formentera-para-siempre.html

Link al cartaceo Formentera non esiste: http://www.formenteranonesiste.com/il-libro-nuova-edizione

 

 

 

 

 

 

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Giordania – tra deserto, mare, tesori e stupore!

    GIORDANIA Furgoncino scassato, Babbo Natale appeso sopra la testa, i Beatles in sottofondo e atmosfera modello The Boat that Rocked. Di vero ci sono solo il furgoncino e…

 

 

GIORDANIA

Furgoncino scassato,

Babbo Natale appeso sopra la testa,

i Beatles in sottofondo e atmosfera modello The Boat that Rocked.

Di vero ci sono solo il furgoncino e Babbo Natale ma lo spirito è questo.

Siamo atterrati in Giordania in piena notte e siamo stati accolti così.

Oggi abbiamo iniziato il nostro tour andando verso nord,

dove le strade sono costellate di ulivi.

Ci siamo arrampicati fino al Castello di Aijloun,

fortezza abitata fino al 1955 dai beduini.

Da lassù controllavano Siria, Palestina e Israele.

Un delirio di scale,

un saliscendi che nemmeno i migliori squat

e che mi ha riportato immediatamente in Libano e in Oman.

Un caffè al cardomomo per riscaldare corpo

e cuore prima di spostarci verso Jerash.

Oh mamma, che meraviglia Jerash.

Sepolta per secoli sotto la sabbia,

poi scoperta e riportata alla luce,

testimonia la grandezza dell’impero romano in medio oriente.

Una vera metropoli dell’antichità,

fatta di edifici decorati e favorita dalla posizione privilegiata adiacente alle vie

commerciali nabatee,

divenne una delle città più ricche di tutto l’Impero Romano.

Si cammina per ore a testa insù e con gli occhi sgranati.

Un suono di cornamusa ci porta nel centro di un anfiteatro dove troviamo bambini danzanti

e allegri beduini suonanti.

Lungo la strada del cardo,

l’albero del pepe che non so voi ma io è la prima volta che lo vedo  

Abbiamo pranzato con riso bianco

( rigorosamente importato che qui l’acqua è davvero carente ) e verdure,

hummus e tanta frutta.

Rientrati ad Amman ci siamo fermati al Souk

che qui si trova nella città vecchia ed è pieno di ciarpame

in gran parte cinese perciò davvero poco interessante.

Il mercato ortofrutticolo, invece, è un tripudio di colori.

Un delirio di gente urlante e caschetti di banane piccoline ma buonissime.

Seduta davanti al camino nella hall dell’albergo,

mentre scorro le foto e whatsappo gli auguri di fine anno in anticipo

( che domani si parte per il campo tendato e di connessione non se ne parla nemmeno )

che ripenso a quanta bellezza ho avuto la fortuna di vedere quest’anno.

Odio i bilanci ed i buoni propositi.

Detesto stilare to list e piani 

( so già che verrò ripresa per questo ma giuro che mi impegnerò ).

Dribblo la testa e seguo sempre quel pazzo del mio cuore.

Eppure riesco ad essere felice.

C’è amore nell’aria, respiriamolo.

C’è speranza, crediamoci.

C’è vita, viviamola 

 

 

 

 

Si dice che Petra sia una delle otto meraviglie del mondo antico,

il tesoro più prezioso della Giordania.

I Nabatei, arabi gitani, la crearono nel 350 a.c.

scavando la roccia calcarea che cambia colore a seconda della luce

e la trasformarono in snodo cruciale per le rotte commerciali della seta e delle spezie,

grazie alle quali Cina, India e Arabia del Sud poterono entrare in contatto con Egitto, Siria, Grecia e Roma.

Per entrare a Petra bisogna oltrepassare il Siq, stretta gola fiancheggiata da ripide pareti rocciose.

Alla fine del Siq appare maestoso il Tesoro.

Ecco, la sensazione che si prova è difficile da spiegare.

Ci si aspetta la maestosità e ci si ritrova davanti all’infinito.

Infinito dato dalla lunga passeggiata attraverso il Siq per arrivare a godere di cotanta bellezza.

Perchè la felicità è anche un lavoro, non è gratis, la si costruisce e la si cura.

E la mia felicità si nutre ogni volta che ho la fortuna di poter percorrere nuove strade.

Il nuovo anno, per me, inizia qui.

Da una notte di balli e feste in un campo beduino e qualche ora di sonno in tenda che non fa per me

– e ora ne ho la conferma –

ma che ti rimette in pace con il mondo.

Un cielo stellato ed un fuoco acceso riscaldano il cuore e riempiono l’anima.

Mezzanotte con panettone e birra calda.

Mezzanotte con la musica dei gloriosi anni ‘80 che la musica a Capodanno resta uguale da Cortina alla Giordania!

Mezzanotte senza Wi-Fi.

Chi mi conosce bene sa che odio gli auguri di inizio d’anno perchè a chi voglio bene auguro cose belle ogni giorno

ma soprattutto auguro di avere sempre un animo curioso, occhi sempre aperti e cuore pulsante 

 

 

 

 

 

Negli ultimi 7 anni, dopo la guerra in Siria,

la Giordania ha perso tantissimo turismo nonostante sia un paese sicuro e stabile

in quanto stato cuscinetto importante per Israele.

Ad Amman ci sono 4 milioni di abitanti, di cui almeno un milione sono profughi.

Nata in origine con sette colli, adesso sono diventati 22.

Abbiamo percorso km e km con il nostro furgoncino vintage,

passando dalla nebbia fitta delle montagne al sole del deserto.

Siamo saliti sul Monte Nebo per allungare lo sguardo fino alla Cisgiordania.

Poi siamo scesi a Madaba, città che custodisce la mappa mosaico di Gerusalemme

e della terra santa e dove sono tornata immediatamente bambina, ai tempi delle elementari,

quando le suore ci facevano ordinare e incollare con religiosa calma piccoli tasselli di mosaico colorato.

Ho portato a casa una collana con un ciondolo verde e rosso pieno di pietrine mosaicate.

Ho imparato che le tende che loro usano come case sono fatte di lana di capra e lana di dromedario

che con l’acqua si gonfiano e non permettono alla pioggia di penetrare e con il sole si seccano e fanno passare l’aria.

Praticamente un inverter casereccio che ho testato e che vorrei piantare nel mio giardino 

Ho ascoltato i racconti politici e religiosi dei giordani e finalmente ho fatto chiarezza su Cisgiordania, Palestina e Terra Santa

– che sono la stessa cosa, sunniti, sciiti, Islam, confini e zone – ahimè – di guerra.

Abbiamo percorso la via della seta e l’autostrada del deserto

( autostrada è un simpatico eufemismo che le strade, come il Wi-Fi, non sono il loro forte ).

Abbiamo raggiunto il Wadi Rum o Valle della Luna e dopo un pomeriggio in jeep

sulle tracce di Laurence d’Arabia abbiamo raggiunto il secondo campo tendato

dove abbiamo cenato e guardato luna e stelle luminose nel cielo 

Le tende e i campeggi non fanno per me ma la magia che si prova in questi posti è innegabile

ed il silenzio della notte magico.

 

 

In Giordania non esiste un treno passeggeri,

la loro ferrovia trasporta solo merci,

nello specifico il fosfato dal nord al sud.

Stamattina ci siamo fermati nel Wadi Rum a visitare un antico treno  turco ottomano del 1898

dismesso battente ancora bandiera turca  ottomana che percorreva sempre la stessa linea

che attraversa Libano e Siria ed arriva alla Mecca.

Percorrendo l’autostrada del deserto in meno di due ore siamo arrivati ad Aqaba, sul Mar Rosso,

la prima città ad essere stata liberata dagli ottomani ai tempi di Re Abdullah e Lawrence d’Arabia

ed è l’unico sbocco sul mare della Giordania.

( 20 anni fa è diventata porto franco perciò lo shopping è stato feroce  )

Il controllo al check point è molto accurato essendo vicinissima ad Israele e Arabia Saudita.

Ma poi arrivi in hotel e trovi l’estate con i suoi colori ed il suo calore.

Questa cosa che bastano 30 km e si passa dal freddo polare al caldo torrido è pazzesca.

E poi sarà Mar Morto e fanghi e massaggi e relax, finalmente!

 

 

 

L’alba sul Mar Rosso è talmente delicata che non ti fa pentire della sveglia ad un’ora così infelice.

Stamattina siamo partiti prestissimo alla volta del Mar Morto.

Abbiamo costeggiato il confine con Israele per circa 350 km fino a raggiungere il nostro resort.

Quattro lunghe ore sul nostro furgoncino vintage ammirando il rigoglioso verde israeliano

che loro i problemi di acqua non sanno nemmeno cosa siano ma soprattutto l’acqua l’hanno desalinizzata.

Pensare che il Mar Morto con i suoi 416 mt sotto il livello del mare sia il punto più basso del mondo fa una certa impressione

ma ammetto che non appena infangata ho smesso di farmi tante domande,

mi sono immediatamente sentita una Cleopatra de noialtri

e mi sono goduta la meraviglia di una SPA veramente naturale.

L’acqua qui è dieci volte più salata dell’acqua di mare, calda e ricchissima di minerali.

Ci si può immergere e leggere il giornale, chattare o darci di selfie 

che tanto si galleggia meglio che sul flamingo in piscina 

Abbiamo cenato all’aperto ammirando le stelle e Gerusalemme illuminata che Israele è davvero vicinissima!

 

 

Della Giordania non dimenticherò la meraviglia e lo stupore che ho provato all’ultima curva del Siq

prima di intravedere il Tesoro.

Il silenzio magico del deserto in una notte piena di stelle 

I balli intorno all’immenso falò  acceso aspettando il nuovo anno con panettone e birra calda.

Il passare dagli zero gradi con sciarpa, piumino e guanti termici ai trenta gradi con costume,

infradito e Maracaibo in sottofondo.

( tutto questo in sole due ore di macchina )

Il vento che mi ha avvolta e travolta mentre su una jeep scassata attraversavamo il rosso Wadi Rum.

La gente accogliente e ospitale.

I posti di blocco spesso e volentieri che mi sono sentita più al sicuro qui che a casa mia.

Il mio primo albero del pepe.

I fanghi neri del Mar Morto che quando si seccano pare che ti si stacchi la pelle.

Galleggiare nel Mar Morto senza trucco e senza inganno.

I tramonti.

Ragazzi, che meraviglia i tramonti giordani 

Le ore passate a scrivere durante i nostri spostamenti in quel furgoncino che mi mancherà un sacco.

La nostra guida Mutasem che pare un orsetto  della Thun ma con un bagaglio di cultura immenso.

È grazie a lui se adesso ho fugato ogni dubbio arabo,

se mi sono appassionata ancora di più a questo paese meraviglioso,

se torno a casa felice e piena di voglia di raccontare,

che un passaggio qui lo dovrebbero fare tutti almeno una volta nella vita 

 

 

 

 

  1. La vedete questa carovana?
  2. Siamo noi, il nostro gruppo giordano.
  3. Per la prima volta ho scelto un viaggio organizzato ed è andata benissimo.
  4. Se volete pianificare un viaggio non potete non dare un occhio al loro sito Viaggi Giovani:

troverete viaggi di gruppo e viaggi su misura ma soprattutto troverete gente giovane, dinamica e super disponibile!

 

 

 

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Umbria – un weekend di prati verdi, città medievali, degustazioni e gente meravigliosa!

  Avvolti da un cielo pieno di stelle e circondati da centinaia di lucciole al Castello di Baccaresca  in una stanza verde salvia: il nostro arrivo in Umbria è stata pura meraviglia.     Doveva essere un lungo…

 

  1. Avvolti da un cielo pieno di stelle e circondati da centinaia di lucciole
  2. al Castello di Baccaresca  in una stanza verde salvia:
  3. il nostro arrivo in Umbria è stata pura meraviglia.

 

 

  1. Doveva essere un lungo weekend dedicato al sacro cazzeggio ed alle degustazioni.
  2. Si è trasformato in un tour magnifico,
  3. alla scoperta di cittadine medievali, corsi di decorazione,
  4. cene sopraffine ma soprattutto gente meravigliosa.
  5. L’Umbria è sottovalutata.

  6. La Toscana vince facile ma, credetemi, l’Umbria non è da meno, anzi.

  7. Elegante, silenziosa e accogliente.
  8. Ci hanno raccontato che dopo l’ultimo terremoto si è bloccato tutto:
  9. niente più turisti, l’economia a picco,
  10. le botteghe hanno iniziato a chiudere.
  11. Noi con le lacrime agli occhi nell’ascoltare i racconti,
  12. loro con il sorriso e la forza,
  13. quella forza data dalla speranza e dalla certezza che il bello arriva,
  14. che non può piovere per sempre.
  15. Siamo partiti con una Mini macchina ed una mini valigia:
  16. dentro solo costume da bagno, infradito e parecchi libri da leggere.
  17. Prima tappa Città di Castello.
  18. Ora di pranzo e pioggia battente.
  19. La Trattoria Lea ci accoglie a braccia aperte
  20. e ci rifocilla con Birra Flea freschissima e salumi umbri.
  21. Abbiamo tentato di bazzicare per le vie del centro storico ma pioveva così tanto
  22. che un gentilissimo signore automunito si è impietosito,
  23. ci raccolto e ci ha accompagnato alla macchina.
  24. Potete immaginare come stavamo messi 😉
  25. Ergo, a Città di Castello s’ha da tornare!

 

  1. La meraviglia delle meraviglie inizia il giorno dopo,
  2. quando la pioggia lascia spazio al sole e noi mettiamo piede ad Assisi.
  3. I miei ricordi risalgono alla gita scolastica delle elementari:
  4. una settimana tra Umbria e Toscana
  5. – che se non fosse stata organizzata dalle suore del Collegio delle Nobili Dimesse
  6. sarebbe stata una on the road –
  7. il profumo della torta di mele dell’adorata maestra Paola,
  8. i racconti sulla vita di San Francesco,
  9. la Pinacoteca che è pura meraviglia.
  10. Dedali di stradine in un saliscendi che mette a dura prova le mie infradito
  11. ed un caldo assurdo che se dovete organizzare una trasferta umbra,
  12. evitate luglio e agosto se non volete ridurvi come pomodorini essicati al sole.
  13. Ad Assisi, per caso, siamo entrate nel favoloso mondo di Catia.
  14. Guardando le vetrine
  15. non si può non venire attratti dal Madame Bovary Outlet Store
  16. e dalla travolgente allegria della sua madame: capelli rossi, occhi profondi
  17. e sorriso avvolgente. 
  18. Ti investe con racconti di moda, di arte, di religione, di vino.
  19. Ti consiglia un abito, una borsa, una scarpa, un’enoteca.
  20. Entrare nel suo magico mondo è un’esperienza.
  21. Se passate da Assisi non potete non andare a conoscerla.
  22. Magari nel suo negozio non troverete nulla adatto a voi
  23. ma lei vi riscalderà il cuore e vi trasmetterà un pò della sua magia.

  1. Ad Assisi abbiamo pranzato all’ Osteria dei Priori
  2. in pieno centro storico: le migliori bruschette umbre
  3. e piatti artigianali in ceramica che mi hanno conquistata 😉

 

  1. A cena siamo arrivati fino a Montefalco all’ Enoteca l’Alchimista
  2. su suggerimento di Catia del Madame Bovary.
  3. E menomale che ci siamo andati: 
  4. vino bianco e stringozzi home made in piazza con un cielo pieno di stelle.

 

 

  1. Tra vallate verdi e distese di girasoli, arriviamo a Gubbio.
  2. Meravigliosa, piccola e ordinatissima.
  3. Ma soprattutto location della serie tv Don Matteo.
  4. In ogni bar, in ogni ristorante, in ogni angolo c’è traccia di Terence Hill e soci.
  5. Foto autografate, racconti comici e quel sapore del passato che ritorna.
  6. Abbiamo ammirato Gubbio dall’alto: 
  7. “Sopra i tetti di Gubbio
    Lungo la strada dei Ceraioli
    Verso la Basilica di Sant’Ubaldo
    Verso la frescura del Colle Eletto”
  8. grazie alla Funivia di Gubbio
  9. ( credo una delle poche ancora open air )
  10. In 6 minuti si parte dal cuore della città e si arriva alla Basilica di S. Ubaldo a 803 mt.

 

 

  1. A Gubbio la nostra strada ha incrociato quella di Patrizia.
  2. Siamo entrati nella sua bottega Gypsea
  3. attratti dalle meravigliose creazioni esposte nelle sue vetrine
  4. e ne siamo uscite con ben due attestati: la Patente del Matto
  5. ed il Diploma di Artigiano Temporaneo per aver partecipato al suo Corso di Decorazione.
  6. Abbiamo creato, colato, dipinto, decorato.
  7. Mai avrei pensato di avere la pazienza necessaria per creare due fiori colorati
  8. che adesso troneggiano orgogliosi nella lazy home.
  9. La sua bottega è piena di energia, di colore e di calore.
  10. Patrizia è un fiume in piena:
  11. racconta di lei, della sua meravigliosa famiglia,
  12. delle sue adorate opere d’arte, della sua passione infinita per il gesso con cui abbiamo
  13. scoperto si possono fare un sacco di cose:
  14. cornici, segnalibri, fiori decorativi e persino travi per il soffitto.
  15. Andare a Gubbio e non passare per la sua bottega non è nemmeno pensabile,
  16. siete avvisati!

 

 

  1. A Gubbio abbiamo cenato all’ Osteria del Bottaccione
  2. Aldo e Rosita gestiscono questa carinissima osteria un pò defilata,
  3. verso la gola del Bottaccione, 
  4. molto semplice e spartana dove le fettuccine sono fatte in casa,
  5. la crescia è un must, i salumi sono gustosissimi
  6. ed il vino viene servito nei bicchierini che usavano i nostri nonni.

 

 

 

  1. L’ultimo giorno lo abbiamo passato a Spello.
  2. E’ stato assolutamente casuale dal momento che non era nei nostri programmi
  3. e ci siamo ritrovati in un luogo da favola. 
  4. Era in corso il Concorso Finestre, Balconi e Vicoli fioriti
  5.  
  6. “Il fiore e la decorazione floreale delle finestre, dei balconi e dei vicoli del centro storico,
  7. diventano l’attrattiva naturale della primavera e dell’estate della città.
  8. Grazie alla generosità degli spellani,
  9. scorci e angoli urbani diventano quadri architettonici
  10. che entrano in concorso e valorizzano gli aspetti estetici
  11. e i luoghi caratteristici di Spello e dei suoi Castelli medievali”.

 

  1. Ho camminato a faccia all’insù e bocca aperta per tutto il pomeriggio.
  2. Un tripudio di colori e di profumi che non si può spiegare, si può solo vivere.

 

 

  1. L’ultima cena umbra è stata una vera e propria esperienza.
  2. Se amate il buon cibo ed il buon vino, l’Enoteca Properzio a Spello
  3. è imprescindibile, senza se e senza ma.
  4. S’ha da provare!
  5. E’ considerata tra le prime 5 enoteche in Italia 
  6. con oltre 2200 etichette da tutto il mondo,
  7. in un fantastico palazzo del 1500.
  8. Meraviglia allo stato puro.
  9. Ma il pezzo forte è il titolare Roberto:
  10. una bibbia in fatto di vini.
  11. Abbiamo mangiato come se non ci fosse un domani, 
  12. bevuto il Danubio e abbiamo portato a casa qualche bottiglia di nettare degli dei
  13. che quando si viaggia in macchina si sa, è tutto più facile 😉
  14. P.S. Spediscono all around the world, potete fare sonni tranquilli 😉 

 

 

  1. Di ogni viaggio porto a casa qualcosa,
  2. per ricordarmi dei momenti, delle emozioni, degli odori, dei sapori vissuti.
  3. Dell’Umbria ho scelto un ulivo
  4. che sta crescendo rigoglioso nella lazy home
  5. e che per me rappresenta la speranza e la vita.
  6. Ma la vera bellezza ce l’ho nel cuore
  7. perchè quello che mi hanno trasmesso le persone che ho incontrato qui
  8. vince su tutto.
  9. Si dice che le persone belle non lo sono mai per caso.
  10. Si dice che hanno vissuto, sofferto e hanno difeso il loro sorriso. 
  11. Se potete, se avete voglia,
  12. se avete un weekend libero andate in Umbria e lasciatevi travolgere dalla meraviglia.

 

 

 

Nessun commento su Umbria – un weekend di prati verdi, città medievali, degustazioni e gente meravigliosa!

Doha – la bellezza di poter abbracciare l’infinito!

      -28 giorni a Natale 🎄🎅🏻 Noi siamo pronte.   Metto in pausa gli orecchini natalizi per qualche giorno e scelgo di portare con me le perle che sono…

 

 

 

  1. -28 giorni a Natale 🎄🎅🏻
  2. Noi siamo pronte.

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  1. Metto in pausa gli orecchini natalizi per qualche giorno e scelgo di portare con me le perle che sono un passpartout sempre😊
  2. Partiamo il giorno del compleanno della mia compagna di viaggio.
  3. In aeroporto brindiamo con Monterossa Rosè, baccalà, insalata di piovra, melograno e semi di zucca croccanti.

  4. E i biscotti con la crema di Prosecco.
    Quì già ci coccolano😊

 

 

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  1. Una crema corpo – S T R E P I T O S A – sequestrata perché io non sono fatta per i soli bagagli a mano e nemmeno per i max 100 ml😤

  2. Una confezione di Tachipirina perché l’influenza colpisce anche nel Qatar.

  3. Una giornata freddissima che stamattina pareva inaffrontabile senza cappotto cappello e guanti.

 

 

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  1. I colori dell’autunno ed un tramonto spettacolare che ci accompagnano a Venezia.

  2. Un check-in velocissimo.

  3. Il mio primo viaggio con il passaporto nuovo.

  4. E domani saranno sabbia e 30 gradi.

  5. Noi si va!
    Ci vediamo a Doha 😉
  1. Una rivista di shopping on board che propone lavatrici, robot da cucina, frigoriferi, biciclette e TV 42″.
  2. Come poi li porti a casa è mistero fitto!
  3. Ma anche un Menù con pollo al curry e riso bianco che sarà stata la fame nera ma mi sono sembrati buonissimi.
  4. E quei dolcetti tipici con il pistacchio al centro che appena li mangi ti pare di essere già in crociera sul Bosforo.

 

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  1. Hey Istanbul, che bello essere di nuovo quì.
    Sento già il profumo delle spezie del Grand Bazar😍
    Vista di notte, dall’alto, sei magica🌟

 

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-27 giorni a Natale🎄🎅🏻

  1. E quì si fa colazione a due passi dal mare, cullati dal rumore delle onde sotto un cielo azzurro puffo.
  2. Tanto hummus ricoperto da una paprika che pizzica ma che profuma moltissimo.
  3. Ceste di croissant e di organic muffin.
  4. Caffè americano perché hanno tutto ma non possono avere anche un espresso come si deve.

  5. E un silenzio che pare paradisiaco.

 

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  1. Lungo la strada verso l’hotel, sul lungomare, decine di persone che pattinano, corrono, pescano, fanno stretching e sono solo le 6.30 di mattina.

  2. Un emirato sportivo, perfetto per me che non faccio che sognare il mio letto sea view da ieri pomeriggio!

  3. Buon giorno Doha.
    Io adesso schiaccio un pisolino con la panza piena e ci si vede in spiaggia nel pomeriggio 😉
  1. Leggo • black friday • e penso ad una NY freddissima ma bella come solo lei sa essere.
  2. Luminosa, addobbata e prepotentemente natalizia.
  3. Quest’anno invece dice spiaggia e camera sea view.
  4. Hawaianas al posto degli Ugg.
  5. Bikini al posto del cappotto.
  6. Spiaggia al posto di Central Park.

  7. Asciugamano a righe, sabbia dorata e cielo terso.

  8. Il libro della Gily che finalmente posso leggere con calma.

 

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  1. La nuova borsa gipsy di Alice che ha fatto il giro del mondo per davvero.

  2. Penso a noi tre che settimana scorsa eravamo insieme ed oggi ci whatsappiamo per augurarci buon viaggio da emisferi opposti.

  3. Secondo me arriverà black friday anche per noi tre, insieme.

  4. Che sia con la sabbia o con la neve non importa.

  5. La bellezza è condividere quello che di vero abbiamo: i nostri progetti, le nostre emozioni, la nostra gioia.

  6. Ascolto canzoni natalizie mentre mi lacco le unghie dei piedi e sgranocchio un’ insalata di noci, pistacchi e miele che è puro delirio.
    Per fortuna siamo api instancabili noi, perché di miele non ce n’è mai abbastanza 🍯

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  1. Un thè verde bollente sotto le coperte prima di addormentarmi è tutto ciò di cui avevo bisogno.
  2. Una serata di boccoli perché stasera abbiamo deciso di vivere Doha ma soprattutto perché ci siam trascinate dietro asciuga capelli, piastra, spazzole,
  3. pinze, forcine, gel, lacca e tutto il necessarie che Coppola ci fa un baffo.
  4. Un aperitivo in terrazza da Nobu che è diventato anche cena e dopo cena.
  5. Sashimi buonissimo e noodles giganti.
  6. Lo skyline illuminato.

  7. Grattacieli e mare.

  8. E tanta, tantissima gente in giro.

  9. Una città giovane, Doha!

 

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  1. Un’amica che quando viene in Italia non ci si vede mai e quì si passa una serata fantastica insieme.

  2. Quanto è bello continuare a sorprendersi.

  3. Quanto è bello sapere che, se ci credi, le cose belle accadono.

  4. Non riesco a placare quel sorriso che ho stampato in faccia da quando ho messo piede quì.

  5. Mi guardo riflessa nell’acqua della piscina e seguo la musica.
    È ancora troppo presto per salutare questo venerdì e la nostra serata continua 🌟

 

 

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    1. -26 giorni a Natale 🎄🎅🏻
    2. Ed il nostro buongiorno oggi sono uova all’occhio, formaggi, yogurt con muesli e frutta secca, dragon fruit, caffè latte spumoso.
    3. E hummus, tanto hummus.

 

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    1. Che dopo un venerdì sera come quello di ieri abbiamo bisogno di energia.
    2. Protezione alta e modalità lucertola perché questa estate di ritorno ci piace un sacco.

    3. Quì in spiaggia la musica non manca mai.

    4. Siamo passati dal sentirci a Cuba, ieri, con salsa e merengue fino al tramonto
    5. ai canti tibetani di oggi che invocano lunghe nuotate e pisolini con la bavetta mentre a bordo piscina i qatarini fumano il narghilè.
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    1. È una città multietnica questa, con un gran numero di occidentali ma l’italiano li batte tutti.

    2. Siamo già tantissimi e ben radicati.

    3. I luoghi della movida sono già stati individuati e dopo esser arrivata alla voce Spritz Aperol nel menù dell’aperitivo,
    4. prevedo una battaglia hummus vs pizza senza esclusione di colpi.

    5. C’è poco da fare, noi italiani siamo come il tubino nero:
    6. lo abbini a tutto, va bene in ogni occasione e in valigia non può mai mancare 😉

    7. Se non mi riaddormento su questo lettino da spiaggia che un materasso così neanchè Mastrota te lo trova, sarà un pomeriggio speziato al Souk 😎
    1. A metà giornata ricevo questo messaggio dal re dei motivatori per augurarmi un buon weekend:

    2. “La felicità è essere cosi presi dalla grande bellezza della vita da non aver tempo per lamentarti delle situazioni fastidiose .. un abbraccio … “.
      Può dirsi soddisfatto dei risultati raggiunti con me direi😉

    3. Forse la mia sola fortuna è non aver mai smesso di credere.

    4. Credere che la soluzione c’è sempre.

    5. Che di bello c’è tanto, tantissimo.

    6. Che di situazioni e persone fastidiose è pieno il mondo ma senza non ci sarebbe il bello.

    7. Che la grande bellezza è semplicemente la vita.

    8. Dal souk, tra spezie, incensi, burqa, interi negozi di cotone bianco venduto a metro,
    9. pashmine anche sui muri e uomini profumati e inamidati,
    10. sono uscita con un sacco di ceci da infilare in valigia che l’hummus come lo fanno loro non lo fa nessuno.

    11. Lenticchie che appena rientro, cucinerò addobbando l’albero di Natale.

    12. Un quintale di frutta mista secca che con la tisana serale è la morte sua.

    13. Ci siamo perse tra mille colori e una calma insolita per un luogo così affollato.

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    1. Ci siamo ritrovate in un localino semplice e informale che brilla di luce propria.

    2. Una cosetta che chiamare kitsch è un eufemismo.

    3. Un lungo corridoio di cascate e lampadari dai mille colori.

    4. Un tripudio di petali di rose rosse nella fontana centrale.

    5. Una scalinata che porta al paradiso.

    6. Una cena non proprio francescana ma quanto siamo state bene.

    7. Le posate decorate con fiori bene auguranti mi hanno conquistata.

    8. È la rivincita della bellezza sul fastidio.

 

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  1. Nonostante l’alcool sia bandito e abbiamo dirottato su bollicine San Pellegrino😃.

  2. Mi sono ripromessa di andare a dormire presto stasera, invece mi ritrovo a non riuscire a smettere di godere di tutta questa bellezza che ho intorno.

  3. Luci, colori, fiamme alte per riscaldarci mentre guardiamo lo skyline a bordo piscina.

  4. Buona notte Doha, mi stai regalando emozioni forti🌟
     

 

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  1. -25 giorni a Natale🎄🎅🏻
  1. Prima domenica di Avvento ed al posto della mia adorata corona, ci sono la spiaggia ed il safari nel deserto.
  2. Colazione multi proteica che appena rientro non voglio vedere un uovo almeno fino a Pasqua.
  3. Perché abbiamo bisogno di energia visto che ci siamo date all’acqua gym nel mare del Golfo Persico.

 

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  1. Di positivo c’è che la temperatura dell’acqua ci farà sode come Belen😃

  2. Mentre cerchiamo di fare le sportive, veniamo circondate da passerotti, tortorelle e merli canterini.

  3. Perchè quì è pieno di volatili.

  4. Ci è capitato di volare con dei falchi in aereo perché loro possono entrare in cabina con noi, senza gabbie,
  5. semplicemente appoggiati al loro trespolo.

  6. Tutto ciò mi ha incuriosito un sacco perciò ho googlato ed ho scoperto che
  7. “la caccia con il falco è appannaggio di emiri e principi. Il possesso di questo volatile è simbolo di potenza e nobiltà
  8. e si pratica con l’aiuto di un maestro falconiere”.
    Ergo, in aereo con me c’erano parecchi emiri e/o principi ma io dormivo 😬

  9. Mi rifarò questo pomeriggio nel deserto.

  10. Ho una voglia matta di fotografare tutto, bere thè caldo nonostante ci siano 35 gradi e nuotare nelle acque calde del mare interno, avvolta dalle dune🐪🌱
  1. Ebbene.
  2. Siamo quì, al Regency Camp, nel deserto del Qatar.

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  1. Seduta nel nostro gazebo ascolto il mare mentre il vento accarezza le tende e mi sale una fame senza precedenti.
  2. Ma quanto è bello questo Avvento così diverso?
  3. Un pout pourri di colori, di emozioni, di fruscìo della sabbia mentre sfrecciamo sulle dune
  4. e di un tramonto magico che mi ha fatto scendere lacrime di gioia.

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  1. Mi sono divertita, tanto.
  2. Mi sono rilassata, tanto.
  3. Mi sono estraniata dal mondo, tanto.
  4. Mi sono commossa, tanto e spesso.

  5. Quando ho camminato a piedi nudi sulla sabbia fresca, guardando l’Arabia Saudita di fronte a me.

  6. Quando ci siamo scattate cazzutissimi selfie, come sfondo l’infinito.

 

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  1. Quando ho aperto le braccia per cercare di abbracciare il sole che ci stava salutando
  2. e per respirare a pieni polmoni quella libertà che troppo spesso diamo per scontata.

  3. Quando ho coccolato quel cammello che mi guardava con i suoi occhioni dolcissimi.

  4. Un cammello che fa le fusa non l’avevo ancora visto
  5. – ma non avevo nemmeno visto un cane qatarino, prima di incrociarlo oggi, nel deserto😳

  6. Ho intercettato vagonate di borse Chanel
  7. – che quì, se non ne hai almeno una, casualmente appoggiata a tavola a colazione
  8. – tra un muffin ed una crêpes – non sei nessuno – ma cani mai!

  9. Seat belt fasten mi ha messo in allerta.

  10. La nostra guida, la sua Jeep non la porta e basta, ci fa le magie!

  11. Abbiamo affrontato dune alte come montagne, disceso pareti di sabbia che mi sono arrivate le ginocchia in bocca,
  12. riso come pazze perchè di tutta la carovana,
  13. lui non solo pareva il Raz Degan del Qatar ma era anche il più scatenato.

  14. Roba da Parigi – Dakar!

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  1. Ci ha raccontato del suo splendido paese, di come si stiano preparando per i Mondiali del 2022,
  2. della nuova metro sopraelevata in costruzione,
  3. delle differenze tra i vari colori dei copricapo maschili,
  4. del Corano e delle 5 preghiere giornaliere.

  5. Ma soprattutto ci ha fatto vedere i pozzi petroliferi,
  6. tronfio come un babà in quanto qatarino Doc 😎

  7. La notte arriva prestissimo quì e mentre stiamo cenando,
  8. come per magia, si accendono decine di lanterne al campo.

  9. È poesia, romanticismo, semplicità e bellezza allo stato puro.

( e sappiate che Ikea è arrivata anche quì. Noi e gli Emiri abbiamo le stesse lanterne 😜 ).

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N.B.Sono stata molto combattuta sul pubblicare la foto del cammello Camillo ( al quale dopo ore di coccole ho deciso di dare un nome! ) perché non sopporto l’uso degli animali per scopi così idioti come portare in giro turisti

per tutto il giorno.

Poi ho pensato che tutti dovremmo vedere gli occhi dei vari Camillo; solo così impareremo a rispettarli di più.

Un po’ di quella libertà che ho cercato di afferrare oggi è anche per te Camillo🐪

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  1. 24 giorni a Natale 🎄🎅🏻
  2. Doha, è il nostro ultimo giorno insieme.

 

 

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  1. Un buongiorno con l’effervescente VivinC perché l’escursione termica esterno/hotel non risparmia nessuno.
  2. Sveglia presto per l’ultimo hummus a colazione e lunghe nuotate in piscina che tutti mi whatsappano fiocchi e pupazzi di neve😱 mentre qui, oggi, pare di essere a Bali🎐

 

 

 

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  1. Musica che accarezza e passerotti cinguettanti.

  2. Doha, non credo di essere pronta a lasciarti perché ho trovato qualcosa che non mi aspettavo.

  3. Un’accoglienza calorosa, dei colori fantastici, un hummus che sognerò la notte, una vita notturna che mi ha riportato ai vecchi tempi in cui ballavo tutta notte e la mattina dormivo in spiaggia.

 

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Ma soprattutto come farò senza questo tuo maledetto traffico che per fare 500 mt ci metti 40 minuti?
Se ne esco, oggi si fa shopping 😜

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  1. Come prevedevo siamo rimaste imbottigliate nel maledettissimo traffico qatarino nonostante la lunga passeggiata sul lungo mare per smaltire i datteri dolci che offrono nel nostro hotel e abbreviare la distanza dal souq.

 

 

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  1. Lo shopping è iniziato in netto ritardo ma abbiamo recuperato in corsa, trovato un alberello di Natale in gesso e vetro colorato – completamente fatto a mano – mangiato l’ultimo hummus della giornata e perlustrato ogni anfratto del Waqif.
  2. Mi sembra di essere quì da tantissimo.

  3. Casa mi manca un po’: mi arrivano foto di addobbi, neve, camini accesi e candele dell’Avvento mentre quì sudiamo stando fermi.

  4. Domani, nella mia Lazy Home ci saranno le coccole del mio pelosetto, il mio divano, un libro, la tisana bollente.

  5. Ammetto, però, che tutte queste luci, questi colori, questo calore ma soprattutto questa profusione di Chanel mi mancheranno un sacco 😜
    Good nite and goodbye Doha 🌟

 

Hope to see u soon!

 

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