Di nuove partenze.

Di noi la mattina presto sotto la pioggia.

Di un trolley viola piccolissimo perché ormai sono la regina del bagaglio a mano.

Di treni che non amo ma che oggi riservano belle sorprese.

Di un’amica incontrata per caso sulla Freccia.
Di grandi chiacchiere che vengono dal cuore

 

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Di Matteo Marzotto che è un dirimpettaio fantastico: perché esiste uno che telefono parla più di me, bastava trovarlo😜

Di amiche che non vedo l’ora di riabbracciare 💞

Di un libro che non vedo l’ora di avere.

Di un Expo che chissà se mi piacerà.

Di un weekend milanese di appuntamenti serrati.

Di idee che si alimentano e si sviluppano.

Di vita.
Di noi che viviamo fortissimo🌟

 

 

 

 

 

Varese e divano e un pisolino pomeridiano.
Terry The Dog con il suo naso umido che mi ronfa accanto.

 

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La mia prima volta all’Expo al calar del sole e l’Albero della Vita pieno di colori, musica, giochi d’acqua e fuochi d’artificio.

La magia deve durare poco, dicono.

Qualche minuto di silenzio e teste rivolte verso il cielo.


E quell’amica che sembrano passate poche ore invece ormai sono parecchi mesi, ma ogni volta è come se fosse ieri.


Racconti che dureranno tutto il weekend.
Pr
ogetti che vedranno la luce quando accenderemo l’albero perché noi la zucca l’abbiamo già digerita e stiamo preparando il Xmas Dress🎅🏻🎄

 

 

 

Rose bianche per festeggiarci.

Tanto buon cibo e troppo Limoncello ghiacciato.

Sonno, gioia, sentimenti, vita.
E noi che continuamo a vivere fortissimo 🌟

 

 

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Due giorni ad Expo e devo ancora tirare le somme.

Gambe pesanti, piedi infuocati e stanchezza modello jat lag intercontinentale.

Questo al momento è il bilancio.

Stando alle mie informazioni, tutti gli interessati ci erano già stati perciò i miei calcoli prevedevano una certa velocità nell’accedere ai padiglioni, una certa calma nel visitarli ma soprattutto il piacere della degustazione.

Il Basmati Pavillon meglio degli Emirati Arabi.

Franciacorta meglio del Qatar.

Cracco meglio del Kazakistan.

Peccato che a tutto ciò fosse impossibile accedere.

Solo free water dalle fontanelle disseminate in giro.

Code che andavano dalle 4 alle 8 ore per un piatto di riso ed una visita guidata tra le dune.

A chi fosse interessato al Giappone consiglio l’aereo da Malpensa che si fa comunque prima.E poi c’è la questione passaporto e relativi timbri.

Senza il passaporto di Expo non sei nessuno.

I timbri puoi averli anche senza accedere al padiglione relativo, basta trovarli.

C’è chi li tiene all’ingresso, chi nel negozio di souvenir, chi all’ufficio informazioni.

Io ho deposto le armi al quarto timbro e al decimo km a piedi.

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E oggi – in una di quelle domeniche uggiose – il pranzo serio, quello che inizia all’una e finisce alle 4 del pomeriggio, ci sta tutto.

E noi non ce lo siamo fatto mancare.

E non ci siamo fatti mancare nemmeno la festa paesana in piazza con le prime castagne della stagione 🌰

Ho espresso il desiderio, che è sempre lo stesso, ma che se ci credo forte forte si avvera!

Il primo vin brûlé che fa proprio autunno.

E poi assaggi di pastiera napoletana – che elevo tra i miei dolci favoriti – cassata siciliana, babà e parecchio Limoncello.

Il Sud a Varese.

E poi ci siamo noi che finalmente abbiamo passato del tempo insieme.

Non conta quanto o quanto spesso.

Contiamo noi che scavando, alla fine, riusciamo a costruire !

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