Il colore nero in cromoterapia è collegato al chakra dei piedi.

Incanala le energie primordiali, quelle che rendono possibile l’esistenza della materia.

Il nero in questo caso assume unicamente il significato di caos/energia allo stato puro

che può essere modellato, fondersi e irradiare successivamente.

 

Il colore nero indica generalmente l’assenza di colore

ma come qualunque altra tonalità, non è “neutro”:

la cromoterapia ci insegna che porta sempre in sé

informazioni energetiche e vibrazionali.

 

Il nero più che un vero colore della tavolozza è l’assenza di ogni altro colore.

Quando scegliamo qualcosa di nero ne parliamo come fosse un vero e proprio colore:

più pratico e comodo perché l’occhio umano lo percepisce come un colore a tutti gli effetti.

Di notte,

quando non c’è luce e non vediamo nulla,

il nostro occhio vede nero che in realtà è, appunto,

assenza di ogni luce e di ogni altro colore.

Un oggetto può essere definito di colore nero quando i suoi pigmenti trattengono la luce,

senza trasmettere nessuna luce a chi lo osserva.

Il nero indica, quindi,

sia la completa assenza di luce,

sia la presenza di pigmenti diversi che non arrivano a essere percepiti.

Il nero racchiude in sé tutte queste contraddizioni

e questi significati talvolta in contrasto:

da una parte è assenza di colore dall’altra,

se si combinano i tre colori primari,

rosso giallo e blu,

il risultato che si ottiene è molto vicino al nero ed è sicuramente da considerarsi un colore.

Il colore nero proprio per questo motivo può essere considerato un mix di più colori

e quindi un colore a tutti gli effetti.

Il nero oggi è in grado di collezionare tanti significati e interpretazioni,

molto più di qualsiasi altra sfumatura di colore.

 

È un colore coprente e intenso che ai pittori di ogni tempo risulta fondamentale

per le proprie opere e in grado di regalare effetti meravigliosi.

 

Eppure, con il passare del tempo,

nella cultura occidentale il nero ha preso una serie di connotazioni negative

tanto da diventare simbolo di sventura e in particolare il colore che viene abbinato al lutto.

In altre parti del mondo e secondo culture molto diverse da quella occidentale, però,

il nero ha un significato differente.

 

Nella tribù Masai il colore nero è sinonimo di buona fortuna:

questo si può spiegare facilmente in quanto il nero

era abbinato alle nuvole che portavano la pioggia

(e quindi anche ottimi raccolti alla terra).

 

Dal 1700 il nero divenne addirittura di moda,

il colore più amato da indossare durante le feste.

Si racconta che Edoardo VII di Gran Bretagna nelle celebrazioni

era solito indossare camicia bianca con giacca e pantalone di colore nero.

Abitudine che poi si è tramandata fino ai giorni nostri:

avere oggi nell’armadio un tubino nero per un’occasione speciale

o uno smoking all black è d’obbligo in alcuni contesti di eleganza e lusso.

Viene considerato un colore oscuro, ma dall’altra parte,

è anche il colore del potere, del lusso e dell’eleganza.

 

Chi non ama il nero è perché intravede in questo colore,

pessimismo, chiusura, distacco, tenebre, segretezza, controllo e tristezza.

Chi, invece, lo ama ha una personalità affascinante e misteriosa.

Spesso prediletto da persone decise, riflessive, credibili, razionali, serie,

ma che al tempo stesso bisognose di rassicurazione e protezione.

Le donne vestite di nero sprigionano classe, eleganza, raffinatezza,

sicurezza e molta femminilità.

Il nero offre conforto perché scherma dalla realtà esterna,

copre fragilità e insicurezze, tutelando la nostra comfort zone,

uniformando tutto così da far sparire tutto nella sua ombra.

 

Ma del fatto che sfina non ne vogliamo parlare??

 

 

Il testo è tratto dalla bellissima pagina de alfemminile.com