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Tag: Domenica

Buona Pasqua!

  BUONA PASQUA È questo che intendo quando dico che, ogni tanto, c’è bisogno di trovare il tempo per assaporare, per stare con se stessi, per vivere lentamente, per scoprire…

 

BUONA PASQUA

È questo che intendo quando dico che, ogni tanto,

c’è bisogno di trovare il tempo per assaporare,

per stare con se stessi,

per vivere lentamente,

per scoprire le nostre mille sfaccettature,

per rivivere e fermare la bellezza che i nostri occhi hanno ammirato in giro per il mondo.

Ho deciso di rinunciare all’ennesimo viaggio

per scovare scorci meravigliosi e angoli fioriti vicinissimi a me.

Ho scelto di assecondare il mio corpo che mi chiede di fermarmi e di respirare.

Ho deciso di dedicarmi finalmente a quelle passioni per cui non ho mai trovato il tempo.

Ho deciso di ricominciare a leggere ed imparare a degustare.

E la magia è avvenuta: ho incrociato gente sorridente e appassionata,

calda e avvolgente, gente viva.

Sono le storie che fanno le persone, sono i loro racconti,

le loro lacrime, i loro sorrisi.

Tanto spesso non ci accorgiamo di quanto le cose belle siano vicine,

di quanto una risata possa dare forza, di quanto sua bello rifiorire,

di quanta saggezza siamo custodi.

Quanto bella e delicata è la semplicità.

Che gusto meraviglioso ha la lentezza.

Buona Pasqua di resurrezione gente.

Buona Pasqua di serenità

🐣🐥🕊🌿

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Un rientro che sa di rinascita!

Tracciare una nuova strada per conquistare nuovi traguardi. Un rientro soffice, caldo, che profuma di pioggia e affetto. In questa mia prima domenica triestina, dopo tanto tempo. In questa prima…

Tracciare una nuova strada per conquistare nuovi traguardi.

Un rientro soffice, caldo, che profuma di pioggia e affetto.

In questa mia prima domenica triestina, dopo tanto tempo.

In questa prima domenica d’autunno.

In questa domenica morbida come la felpa Gipsy che ho ricevuto in dono.

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Un po’ di gocce di profumo di Formentera che mi fa sognare e fa così estate.


Il mio primo brodo bollente con i cappelletti, un vino rosso che ci riscalda guardando X Factor ondemand perché dobbiamo assolutamente recuperare per essere sul pezzo giovedì. Audizioni e Bootcamp.

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Tutto il pomeriggio.


Una maratona.


Divano, coperte, noi ed il nostro onomastico.


Un onomastico a cui tengo un sacco.


Una domenica di rinascita.


Gli ostacoli e le cadute mi hanno portata fino a quì e saranno sempre la mia forza 🌟

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Aspettando la neve tra divano, frutta secca, porridge, tiramisù e Ruth Reichl!

    Ci sono momenti in cui non faccio che fare e momenti in cui non faccio che essere.     Oggi è il momento dell’essere.     Essere felice…

 

 

Ci sono momenti in cui non faccio che fare e momenti in cui non faccio che essere.

 

 

Oggi è il momento dell’essere.

 

 

Essere felice perchè è domenica.

 

Essere sonnacchiosa perchè è domenica.

 

Essere lazy perchè è domenica.

 

 

 

Distesa sul divano con accanto un cane che russa con il moccolo al naso, sgranocchio frutta secca mista che fa tanto bene.

 

Fondamentale la quantità.

Se la imbustano in confezioni da 100 gr un motivo ci deve pur essere.

Ma se a casa di confezioni ne hai 5 sei fregata!

 

Perchè la frutta secca è maledetta!

 

Perchè la frutta secca crea dipendenza!

 

Perchè quelle fettine di banana così sottili e così croccanti mischiate alle scaglie di cocco ed ai cubetti di ananas e papaya sono un delirio dei sensi.

 

Se poi le mischi con un pò di avena e le inondi di latte bollente ti senti meno in colpa perchè, in fin dei conti, stai facendo una english breakfast all’ora del breakfast tea ma la sbobba inglese non ha mai ucciso nessuno!

 

Dentro al porridge puoi anche gettare qualche scaglia di cioccolato fondente che poi si scioglierà nel latte caldo e tornerai bambina ai tempi del Nesquik!

 

Solo perchè è domenica.

 

 

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E di domenica amo fare solo cose che mi fanno stare bene, dedicando il giusto tempo a loro e a me.

 

Leggere è una di queste.

 

La neve è arrivata anche quì così, nel silenzio che la accompagna, posso iniziare quello che per Gipsy in The Kitchen è il libro preferito.

 

La parte più tenera inizia adesso.

 

 

Prima di abbandonarmi alla lettura vi posto ricetta e make of del tiramisù che ho fatto ieri perchè le verze senza patate sono venute bene, ma non sono LE VERE VERZE, mentre il caro vecchio tiramisù è stato un successo as usual.

 

 

Buona domenica con la neve, con il silenzio, con la pace nel cuore.

 

 

E con tanta tanta dolcezza perchè la parte tenera è forse la cosa più bella che abbiamo.

 

 

 

 

 

TIRAMISù

 

 

Ingredienti:

 

250 gr di mascarpone

200 ml di panna fresca

4 uova

6 cucchiai di zucchero

biscotti

caffè

 

 

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Procedimento:

 

 

 

Dividere i tuorli dagli albumi.

 

 

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Mescolare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema morbida; poi aggiungere lentamente il mascarpone e continuare a mescolare fino a quando la crema non diventa morbida ( io il mascarpone lo preferisco a temperatura ambiente!!! ).

 

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Montare a neve gli albumi e la panna fresca.

 

 

 

 

 

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Unire gli albumi al composto e poi la panna montata.

 

Nel frattempo inzuppare i biscotti nel caffè e distenderli nelle ciotoline o nella pirofila.

 

Distendere la crema sopra ai biscotti, spolverare con il cioccolato amaro e, a piacere, aggiungere le scaglie di cioccolato fondente.

 

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Hey you, fool summer: finalmente una domenica di sole, di unghie laccate di rosso e di ricordi greci #unavoltaallannosonogreca

Ieri mattina, aprendo la finestra della mia camera, ho pensato a quanto sia paradossale che una domenica di ottobre sia più estiva di una domenica di metà luglio.   Declinare…

Ieri mattina, aprendo la finestra della mia camera, ho pensato a quanto sia paradossale che una domenica di ottobre sia più estiva di una domenica di metà luglio.

 

Declinare un invito ad un pranzo potentemente carboidratico.

 

Declinare un invito ad un allenamento di canottaggio

( solo per passare ai raggi x i canottieri, sia ben chiaro !!!! ).

 

Declinare sostanzialmente le mie amiche per dedicare la mia domenica al sacro cazzeggio, laccandomi le unghie di rosso, nel mio giardino fiorito, accarezzata da un tiepido sole.

 

 

Ancora e ancora.

Quasi in zona Halloween io mi abbronzo.

E sono felice.

E ripenso ai miei giorni greci in una Grecia tanto azzurra, tanto calda, tanto luminosa, tanto greca.

 

 

 

 

 

Santorini, I love u!

Just Santorini!

Santorini in my heart!

Santorini in bianco!  Vulcano&MSC Crociere!  Bianca Arte! Bucato greco!  Illy c'è! Scale e fiori! Riscorci greci!  That's it! Sunset in Santorini!

 

 

Appurato che amo la Grecia in ogni sua piccola parte.

 

Appurato che ho deciso di dedicarmi, anno dopo anno, all’esplorazione di un’isoletta diversa.

A costo di impiegarci una vita ma voglio farle TUTTE.

 

Appurato che Santorini e Paros quest’anno mi hanno completamente conquistato, questi i lazy must:

 

A Santorini, dopo una notte in overbooking, sono finalmente arrivata a destinazione ed è sicuro: d’ora in poi dormirò sempre e solo al Vrachia Studios: un’oasi di pace in the land of nowhere con il rumore del mare come sottofondo.

 

Fare colazione sulla terrazza guardando il mare ed il vicino che, completamente nudo, si abbronza non è cosa da ogni giorno.

 

E’ cosa greca di Santorini!

 

 

Casetta mia!

La pace dal terrazzo di casa!

La vita non è sempre in salita!

Una finestra su Santorini!

 

In realtà, le spiagge scure di Santorini – rosse nere grigie – non fanno per me.

 

Siamo molto lontani dai candidi colori del mio cuore ma non importa:

 

è cosa nota che io abbia un rapporto solido e fedele con Kiko – gestibile solo grazie al fatto che Dio ci ha donato solo 20 dita – ed il problema è risolto!

 

Red Beach!

 

Il necessaire!

Colori!

 

 

 

Ma è a Paros che la Grecia mi ha dato il meglio: ventose spiagge bianche, libri da leggere sotto l’ombrellone, sbobbe di freddo caffè schiumoso, colori brillanti.

 

 

 

Assolutamente da non perdere: Faragas Beach – attrezzata, musicale e festaiola

 

vs

 

Voutakos Beach – il nulla, solo la sabbia ed il mare – posto strabiliante ma io ho retto 2 ore, per me interminabili.

 

Per poi fare ritorno a casa Faragas.

 

Nel mezzo Delfini Beach, Marchellos Beach ed Aliki Beach.

 

Tutte meraviogliose. Tutte bianche. Tutte da scoprire.

 

Turn on the right!

Capelli Greci!

Love Greek Beach!

All'ombra ed in relax!

 

Wind!

Sbobba di caffè

Sbobba&Colors!

Leggere sempre!

Faragas Beach Club!

 

 

 

Il discorso si fa serio quando parliamo di cibo greco: io mangerei tutto ciò che i greci producono: dalla pita, al feta, allo tzatziki, alla melitzanosalata, alla mousaka, a tutti gli small fish dell’Egeo, al gyros, ai souvlaka, all’insalata greca – il mio must, sopra ogni cosa – a tutto il resto che fa Grecia.

 

Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto diceva Heliot.

 

Le sedie azzurre, i tavolini bianchi, le tovaglie a quadri, le barche che con il loro rollìo creano un sottofondo musicale che ti accompagna mentre il palato si ubriaca di sapori greci.

 

Tanti ristoranti mi sono rimasti nel cuore.

 

La Taverna Roza a Santorini, uno dei miei preferiti.

 

L’ultimo ristorante in fondo al molo nel Porto di Pairikia a Paros – queste le indicazioni via Whatsapp dalla mia amica Fra – giramondo di quelle serie, fortemente dedica al culto del buon cibo e grande estimatrice della terra greca – nessuna delle due ricorda il nome ma io ricordo benissimo i pescetti di cui son rimaste solo le lische e un hummus da aggiungere alla mia già lunga lista degli hummus da Guiness!

Fra ha impressa nella mente la Skordalia. Roba da intenditori, una salsa di patate e aglio, adatta ai single o agli aspiranti tali.

 

Il Magaya a Paros, sulla spiaggia, in una location incantata, talmente magica che quel sole, tuffandosi nel mare, pareva salutasse proprio me.

 

Il Kolimbithres Seafront è nella top ten. Tipica taverna greca Seafront.

 

L’Acrousis nel porto di Aliki a Paros è sempre un garanzia. La cameriera è sempre quella ma cambia colore di capelli con la velocità con cui io faccio fuori l’hummus da Guinness.

 

 

 

 

 

Porto di Noussa, Paros

We need a chair!

 

 

Aliki Beach, Santorini

Aliki Beach!

 

 

Taverna Roza a Santorini – uno dei miei preferiti, forse IL preferito!

 

One of my favourite!

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Magaya a Paros

 

Magaya Restaurant!

 

 

Tramonto a Magaya!

 

 

Magaya Sunset!

Magaya Sunset Again!

 

Santorini's Beer!

Mousaka, che vita sarebbe senza di te!

Hummus hummus hummus!

The best Hummus!

 

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Per lo shopping, a Paros, da non perdere Sigma T ed Event ( se non ce la fate, potete acquistare anche da casa sul loro sito ).

 

A Paros ho comprato di tutto : sciarpe, abiti, una stola verde muschio a pois bianchi che indosserò solo in Grecia, fascette per capelli anni’ 60 – anche queste a pois 🙂 per me e le mie amiche, lime per le unghie con asinelli di ogni foggia e colore stampati sopra, spezie, olio, dolcetti, miele e pomelli per dar nuova vita ai miei mobili vintage!

 

E avrei potuto impegnarmi di più!

 

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Paros' streets!

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We are all here!

Acconciatura ventosa!

 

 

 

Ci sono cose nella vita che non cambiano, siamo noi a cambiare accanto a loro.

Questo è ciò che accade ogni volta che vivo in terra greca.

Non è mai abbastanza.

Ogni anno ho bisogno di più tempo.

Ci sono un sacco di porte spalancate sull’infinito che molto spesso non riesco cogliere.

Mulini che girano.

Sempre.

Ma che io, troppo spesso, credo fermi.

Ci sono furgoni colorati che non aspettano che di partire per scoprire spazi infiniti lì a due passi.

Vecchietti sereni che sfidano la vita a dadi, e vincono!

 

E poi ci sono io.

Io che ad ogni ritorno sono un pò diversa.

Un pò più serena.

Un pò più felice.

Un pò più IO.

 

#unavoltaallannosonogreca

 

Questa è l’unica verità.

 

 

 

Testa ancora sul collo!

Porte e Portoni!

Il verde salvia!

Peace&Love in Paros!

Veri uomini greci!

Magaya Day!

Sono Greca!

Paros'Home!

Chignon greci!

 

 

 

 

 

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Domenica di primavera di cure di bellezza, matinée, Mc Donald’s e cuffie rosa!

La domenica, per me, è sempre stata la giornata dedicata al sacro cazzeggio fin dai tempi dell’asilo e ne vado orgogliosa!     Ero una bambina volenterosissima dal lunedì al…

La domenica, per me, è sempre stata la giornata dedicata al sacro cazzeggio fin dai tempi dell’asilo e ne vado orgogliosa!

 

 

Ero una bambina volenterosissima dal lunedì al venerdì pomeriggio quando, alle 16, uscivo trionfante dalla mia scuola, pronta per un lungo weekend di vero, sacro cazzeggio!

 

Probabilmente anche mia madre la pensava allo stesso modo dal momento che TUTTE le scuole che ho frequentato prevedevano il sabato libero…cosa molto rara di quei tempi ma che ha notevolmente segnato la mia vita: all’ora di pranzo di venerdì entro in modalità OFF o meglio STAND BY e faccio ciò che meglio mi riesce: niente!

 

Stamattina ho pensato che con l’arrivo della primavera fosse necessario darsi un tono ergo diamo inizio ai trattamenti di bellezza!

 

Quei trattamenti che usualmente mi fa Asia, moderna 8enne che, tra un saggio di danza, una gara di sci e molti cartoni animati trova il tempo per dedicarsi alla mia faccia e a quella di sua mamma, mia amica del cuore.

 

Lo fa sempre con grande ardore e con la passione da futura estetista fino al giorno in cui mi ha detto, trionfante:

 

“Pippi, la mamma ha comprato un prodotto buonissimo che ti farà tornare giovane!” Ora,

 

in questa frase c’è un grosso errore grammaticale, ma posso capire che una nana 8enne che frequenta la seconda elementare confonda i termini perciò le spiego che no, non mi farà TORNARE giovane, mi farà RESTARE giovane!

 

 

“Hai ragione Pippi, questa cremina è magica! Ora te la faccio provare. Vedi che ha il beccuccio piccolino e sottile? Serve per spalmarla ben bene dentro quelle righe che hai sulla fronte!”

 

 

“Asia, amore mio, non ho nessuna riga sulla fronte”.

 

 

“Si Pippi! Quando sorridi si vedono un po’ di più!”

 

 

I bambini sono la voce della verità, dicono!

 

Io dico che, molto spesso, sarebbe meglio stessero zitti!

 

Io ho molto sofferto per questa cosa perché la percezione della mia fronte era:

 

20/22 anni, portati bene!

 

Cazzarola, siamo molto lontani, lontanissimi!

 

 

La soluzione sarebbe il chirurgo ma ho optato per qualcosa di meno invasivo e meno costoso: la parrucchiera.

 

Frangia.

Bene, stamattina con la frangia sapientemente raccolta, mi sono spalmata la faccia di maschera al caviale.

Questo mio ultimo acquisto avrebbe dovuto dare alla pelle del mio viso la morbidezza del culetto di un bambino invece, dopo 10 minuti, ho perso l’uso della mimica facciale e soprattutto della parola.

 

Il caviale mi ha paralizzata.

 

Mi sentivo uno stoccafisso.

 

Spero solo che tutto questo soffrire convinca Asia, l’unica che può dare un giudizio reale sulle mie righe frontali perché a me, sinceramente, paiono un pochino attenuate!

 

 

La domenica si può, anche, eventualmente, andare al cinema, rigorosamente il matinée, per poi tornare a casa a non fare niente!

 

Tutto il resto è troppo stancante.

 

Oggi ho deciso di fare en plein: Cure di bellezza e cinema!

 

È primavera.

 

Il cinema è sbarrato.

Il matinée, da questa settimana non lo fanno più.

Ci rivediamo a settembre!

 

Io, arrivata al cinema con le stesse bave di un Labrodor davanti ad una ciotola di Chappi per vedere Adriano Giannini nel suo ultimo film – decisamente non da premio Oscar – ma che smuoverebbe anche gli ormoni della Merkel in visita in Italia in questi giorni, ho dovuto consolarmi con un Big Mac da Mc Donald’s per due ore in attesa che aprisse il multisala.

 

Due ore da Mc Donald’s mi preoccupano più delle righe sulla mia fronte! Ma ne è valsa la pena, credetemi!

 

 

Va bene. Svoltiamo. Per dare una sterzata a questa domenica diversa dal solito e per sorprendere tutti, in primis mio papà ed il mio ex fidanzato Maurizio, sono andata anche a lavare la macchina! Spero sinceramente che leggano questo post perché non ci potranno credere…anni e anni di preghiere affinché la lavassi almeno una volta all’anno ma niente.

 

Io sono dell’idea che ogni cosa ha il suo tempo.

 

Il mio tempo lo misuro in decadi.

 

Oggi è arrivato il momento della macchina.

 

Ed è domenica.

 

 

Poi sono corsa a rinchiudermi a casa. Temo di stare male. Non mi riconosco più. Ho infilato le cuffie che Simone mi ha gentilmente chiesto di provare e mi sono estraniata da questa strana ma divertente domenica! Ma non si può snaturare LazyPippi! Se mi chiamo così un motivo c’è!

 

 

P.S. Le cuffie fighissime sono di Sennheiser e le trovate da Factory26! Si sente da dio!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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