MissMess

MissMess

Life, Love, Passion

Tag: amici

Barchette di zucchine!

  Ora, questo potrebbe essere un piatto QUASI dietetico se non fosse che le zucchine   sono ripiene di purè di patate, prosciutto e formaggio cioè se fossero delle semplici…

 

Ora, questo potrebbe essere un piatto QUASI dietetico se non fosse che le zucchine

 

sono ripiene di purè di patate, prosciutto e formaggio cioè se fossero delle semplici zucchine

 

lesse!

 

La porzione indica 3 barchette a testa.

 

Io mi sono trovata 3 navi da crociera nel piatto e non ho potuto fare altro che portarle in

 

porto!!!

 

P.S. Sono opera di un uomo! Un uomo che in cucina, quando ci si mette, fa miracoli!!!

 

 

Barchette di zucchine!

 

 

Tanto vale darci dentro e godere di tutto questo ben di dio.

 

Accoccolati intorno alla tavola rotonda a casa di Sara e Simone per una serata all’insegna

 

del gusto sono riuscita a recuperare ben due ricette: zucchine e filetto alla Wellington

 

il quale merita ovviamente un post tutto suo 😉

 

Rispettivamente cucinati da marito e moglie:

 

 

 

BARCHETTE DI ZUCCHINE

 

Per 4 zucchine medie:

Un uovo

Tre cucchiai di Parmigiano grattugiato

80 gr di Formaggio Fontina

purè di patate

prosciutto crudo

 

 

Lessare le zucchine tagliate a metà;

 

Preparare il purè di patate – io, probabilmente, userei quello Buitoni o qualche suo parente 😉

 

aggiungerci l’uovo, il Parmigiano grattugiato, la fontina a cubetti, sale e pepe qb e la polpa delle zucchine

 

Cospargere le zucchine di fiocchi di burro e prosciutto crudo ed infornare per 15 minuti a 200 gradi.

 

 

Wellington,patate e zucchine!

 

 

 

Zucchina ripiena!

Nessun commento su Barchette di zucchine!

Sposi, buon cibo, buon vino, amici e L’Amore!

  Il fatto che, mentre inizio a scrivere del matrimonio della mia amica Roberta, alla radio trasmettano “Lemon Tree” dei Fool’s Garden – canzone che non ascoltavo dai tempi del liceo, cioè…

 

Il fatto che, mentre inizio a scrivere del matrimonio della mia amica Roberta,

alla radio trasmettano “Lemon Tree” dei Fool’s Garden –

canzone che non ascoltavo dai tempi del liceo, cioè una vita e mezza fa –

è un segno forte!

Infatti non sono tornata a casa con delle banali bomboniere ma con una bottiglia di Limoncello in borsa.

Nel bagaglio una pinza triestina.

In una shopper di carta due vasi di marmellata al Limone.

Ho soggiornato a casa della sposa, giornalista nella vita pubblica, cuoca compulsiva nella vita privata!

Normalmente non amo i matrimoni perchè il tempo frena in maniera drastica, si dilata, si vive al rallenty ed io odio i tempi morti!

Il matrimonio di Roby, però, mi sarebbe piaciuto durasse ancora un paio di giorni, almeno!

Eravamo in pochi, TUTTI simpatici, cosa rarissima!

Non poteva andare diversamente visti i presupposti:

Meteo.it allertava:  pioggia, diluvio, freddo, vento, probabili alluvioni.

C’era, invece, un sole che illuminava tutto il varesotto in festa!

Il viaggio di andata è stato un supplizio: sotto un nubifragio che neanche Bangkok durante la stagione dei Monsoni e con un compagno di

viaggio che credeva di pilotare un aereo anzichè una Mini Cooper carica come un uovo con dentro, stipate, le seguenti cose:

– bagagli

– regali di matrimonio, di compleanno, di semplice affetto

– fiori da parte di altri amici – evidentemente convinti che partissimo con un Suv anzichè con la velocissima scatoletta

– un centinaio di Macarons colorati di Drops adagiati in romantiche scatole rosa

– un paio di Cupcakes per la sposa in crisi glicemica

– LA TORTA NUZIALE.

 

 

 

Mini Uovo!

 

 

Mini Uovo pieno!

 

 

Mini sotto al diluvio!

 

 

La torta è arrivata intera, sana e salva.

Io sono arrivata con i boccoli, lo stomaco in gola e la copia del mio testamento stretta tra le mani sudaticce.

Ho scattato anche una foto ricordo nella quale ovviamente non sorrido in modo naturale perchè sono impegnata a sopravvivere!

 

Non sorrido perché sono impegnata a sopravvivere!

 

 

Quei salamini battezzati con il mio nome scovati in un Autogrill in zona Verona mentre mi aggiravo tra gli scaffali mi sono sembrati un triste

presagio: se qualcosa dovesse andare male in fase di decollo o di atterraggio con la Mini di me resterà solo questo, dei salami!

Per evitare di finire i miei giorni con i salami “Pippi” in una mano ed il testamento nell’altra, li ho lasciati sullo scaffale e mi sono nutrita di

krackers Vitasnella per entrare serenamente nel vestito rosso della testimone della sposa!

 

Pippi Salamini!

 

 

Trieste – molto più verso Varese che Milano: 3 ore e mezza.

Ho scelto di non pubblicare il numero di targa del mio compagno di viaggio ma potete capire perchè un tempo eravamo fidanzati ed ora

portiamo torte.

E basta!

Il matrimonio era molto ben organizzato, non erano previsti tempi morti: quando non si dormiva, si mangiava e si beveva!

Tanto.

Di tutto.

D’altronde cosa ci si può aspettare da una che ha un frigo dove l’unica cosa non alcolica è la glassa Ponti???

 

Frigo della Sposa!

 

 

 

La mattina del gran giorno, io e la sposa denominata ” Staff ” ci abbiamo dato dentro.

Lei con manicure/pedicure/pulizie/ordine mentale.

Staff

 

 

Io sul divano con il suo confuso cane Terry.

Una bleda.

Ko.

 

Bleda da matrimonio!

 

 

Voglio rasserenare tutti, in primis la mia amica Ana Anna…a colazione mi sono calata una dose strong di Drenax Forte all’ananas – ananas perchè fa ancora più effetto 🙂

 

Caffè e Drenax!

 

 

Sgonfia e felice. Pronta per il mio abito.

Non avevo fatto i conti con una sposa così sportiva: il rinfresco durante la fase di trucco, parrucco e vestizione in un bellissimo e chiccosissimo Centro Benessere illuminato da rilassanti candele e con vista aperta sulla valle e sul Monte Rosa voleva ricordare la nostra amata Osmiza triestina con mortadella, ossocollo, salame, Montasio, pane e tanto vino perchè il carboidrato non ti abbandona MAI!

 

 

Salami e abito nuziale!

 

 

 

Osmiza Varesotta!

 

L’ha ricordata benissimo, talmente bene che la sposa, satolla ha sentenziato:

” Fanculo la pancera, w la mortazza! Mi sposerà lo stesso, anche con la panza!

Amor xè amor! “

N.B. Io le amiche le scelgo con cura chirurgica 🙂

 

 

Il carboidrato non ti abbandona MAI!

 

 

 

Raccontare il resto è molto facile.

Ha sposato Emilio, un uomo fantastico.

Si amano di un amore vero.

Al momento delle promesse, diversamente dalle altre volte in cui ho partecipato ad un matrimonio, ho capito che l’amore è diverso da quello

che tutti immaginiamo, speriamo, sogniamo.

Quel ” finchè morte non ci separi ” lo capiscono in pochi.

Troppo pochi.

Forse fa paura.

Forse è faticoso.

Forse non è per tutti.

Però è sempre un’emozione che ti scuote.

Ho capito che la strada da percorrere è una e una sola.

Tutto il resto sono cazzate.

Il loro amore l’abbiamo benedetto all’Osteria della Purtascia con il calore dell’amicizia, delle risate, del buon cibo e dei vini friulani!

C’eravamo tutti. Anche i genitori di Roby!

L’amore arriva ovunque ed è l’unica cosa vera e pura che abbiamo!

 

Sposi&Cake!

 

 

 

Io, il mio amore, l’ho benedetto da Collini a Busto Arsizio!

P.S. A causa della fretta e di quel maledetto ritardo che non mi molla MAI non ho nemmeno salutato queste 3 meravigliose persone che mi

hanno acconciato, truccato e portato dritta in Chiesa – in questo caso Fabio – uomo multitasking che passa dal salame allo chaffeuraggio con una semplicità disarmante 🙂

I magnifici 3!

 

 

Solbiatesi, non vedo l’ora di tornare nella vostra terra!

 

 

 

 

 

 

 

Nessun commento su Sposi, buon cibo, buon vino, amici e L’Amore!

Chez Agata e Valentino!

    Ieri ho reso onore alla cucina di Agata e Valentino. LA COPPIA. Quello che tutte le coppie dovrebbero essere. Quelle con il matrimonio da favola al Castello con…

 

 

Ieri ho reso onore alla cucina di Agata e Valentino.

LA COPPIA.

Quello che tutte le coppie dovrebbero essere.

Quelle con il matrimonio da favola al Castello con la carrozza e i cavalli e l’ammmmore che investe tutti i presenti!

Uniti, complici, un team insomma!

Se Google mi dice che hanno appena festeggiato le nozze di stagno ( 10 anni ), in cucina siamo già alle nozze di diamante!

Casa loro è la casa dove vivono ancora le tradizioni!

Anche la cucina è tradizionale: ha i fuochi nell’angolo! Per me i fuochi nell’angolo fanno tradizione 😉

 

Le vere cucine hanno i fuochi nell'angolo...

 

 

Sono bellissime, le tradizioni, ma il mondo va talmente veloce che molto spesso ce ne dimentichiamo….a loro e a chi ha la fortuna di viverci accanto non accade….

Le cene comandate, Chez Agata e Vale, sono una festa!

Io le segno in agenda di anno in anno; penso di non essermene persa nemmeno una!

Ieri ci siamo riuniti per la nostra cena di Pasqua in ritardo!

Sono arrivata a casa loro con l’uovo dei Barbapapà ma preoccupatissima perchè anche gli addobbi seguono la tradizione:

eravamo decisamente fuori tempo massimo…

per fortuna Agata – probabilmente troppo stanca – non ha smantellato galline, conigli, uova ricamate – decorate – colorate – profumate – appese in ogni dove in casa ed io sono stata accolta dall’atmosfera pasquale che mi aspettavo… con il caminetto acceso perchè faceva un freddo becco!

 

Caminetto Pasquale!

Piovono ovetti!

Green Candle!

Galline alla porta!

Albero pasquale addobbato!

Un po' di primavera sul caminetto acceso!

 

 

 

Ogni volta che mi fermo a scrivere ho una playlist che mi accompagna e che rende onore alle cuffie rosa!

A volte mi sembra di sentire addirittura gli odori e rivivere le sensazioni di cui racconto.

Agata e Vale, per me, sono Natale e profumo di biscotti!

La musica:  Ally Mc Beal natalizia in testa, seguita da Mariah Carey natalizia, Michael Bublè natalizio, Andrea Bocelli natalizio pure lui…

Agata e Vale sono eleganza, equilibrio, calore, famiglia, casa.

E buonissimo cibo.

 

 

Oggi, nelle cuffie rosa, canta Melody Gardot!

Ieri abbiamo mangiato come se dovessimo affrontare una traversata nel deserto.

Come ogni volta!

Il fatto che Agata sia diventata vegetariana non ha risolto il problema: accompagniamo le tante e buone verdure con quantità importanti di focaccia.

Fette mastodontiche di focaccia fatta in casa da Vale su ricetta della zia pugliese : una delle poche cose che mi fa dire senza rimorsi :

” Fanculo Drenax Forte, ci vediamo domani!!!!! “.

Ieri la focaccia, ahimè, non c’era ma non poteva mancare un breve intermezzo in cui Lei è stata la protagonista: perfino l’Orsone di Bastianich ha perso clamorosamente la sfida!

IL NOSTRO MENU’ DI PASQUA IN RITARDO È CODESTO:

 

 

Frisella con pomodorini

Risotto con asparagi e Parmigiano

Quiche di asparagi, fave e cipollotti

Insalata con la salsa di Anna – gloriosa mamma di Agata che qualsiasi alimento tocchi, trasforma in pietanze stellate!

Frutta fresca

Biscotti sotto forma di orsetti, ovetti, gallinelle e cioccolata!

Bene, io di tutto ciò ho la ricetta delle Friselle.

 

Frisella con pomodorini!

 

 

Solo delle Friselle.

Pane raffermo e pomodoro.

Ma da qualche parte bisogna pur cominciare e poi, essendo il pollice culinario un gene che

pare si erediti

–  le miei amiche Chef ne sono la testimonianza vivente –

il mio sta solo latitando ma state certi che ha vita breve, lo stanerò!

A testimonianza della veridicità di tutto ciò che dico, sono anni che propongo di trasformare casa loro in Osmiza per qualche settimana all’anno perchè tutti dovrebbero goderne 🙂

Se siete d’accordo, organizzo una raccolta firme!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessun commento su Chez Agata e Valentino!

Guacamole dalle Canarie!

  Dopo il primo aperitivo all’aperto alle Bollicine degustando Coca Cola Zero perché ho fatto fioretto quando non bisognerebbe fare fioretto cioè a primavera quando fioriscono i fiori, rinverdiscono le…

 

Dopo il primo aperitivo all’aperto alle Bollicine degustando Coca Cola Zero perché ho fatto fioretto quando non bisognerebbe fare fioretto cioè a primavera quando fioriscono i fiori, rinverdiscono le piante ed il tramonto ti viene incontro mentre tu brindi con i tuoi amici che tracannano Satin come se non ci fosse un domani…ecco, dopo tutto ciò, non puoi che andare a casa e rinchiuderti dentro a doppia mandata!

 

Detto fatto!

 

Eccomi sul divano, con le mie ormai inseparabili cuffie rosa.

 

Cuffie Senheisser.

 

Cuffie di altissima qualità.

 

Quelle cuffie che i più usano per ascoltare      LA       musica.

 

Quelle cuffie che quando le ho viste indossate da Linus su Deejay Tv mi sono sentita una figa davvero.

 

Con quelle cuffie adesso sto ascoltando Al Bano e Romina.

 

E scrivo!

 

Scrivo di cibo perché in questo momento sono poco credibile: una che beve Coca Zero alle Bollicine e usa LE cuffie in maniera così rivoluzionaria non può che consolarsi a tavola!

 

Whatsapp è un’invenzione meravigliosa.

 

Scorro i messaggi della mia Sis che vive alle Canarie ormai da 15 anni e pesco la ricetta del delizioso Guacamole che mi ha inviato in risposta alla mia della Pinza Triestina.

 

Curiosa l’accoppiata Pinza – Guacamole ma più curioso ancora il suo metodo di invio della ricetta.

 

Messaggio vocale.

 

Perche in cucina è imbattibile ma ha un lieve problema con la lingua italiana.

 

Problema accentuato con il trasferimento in terra spagnola e decisamente peggiorato con la scelta del compagno napoletano.

 

Un disastro annunciato.

 

Caporetto fu una passeggiata.

 

Questo quando si tratta di lingua parlata.

 

Se deve scrivere è peggio.

 

N.B.  Allego screenshot della conversazione Whatsapp a testimonianza di ciò che scrivo!

 

 

Whatsapp, grazie di esserci!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ascoltando i due brevi messaggi in cui mi spiegava la ricetta, sono stata travolta da una grande, immensa, profonda gioia.

 

Mi è parso di averla accanto a me sul divano, come una volta, quando cantavamo Al Bano e Romina e lei mi dava le dritte per cucinare una carbonara da manuale…di quei tempi sono rimasti solo Al Bano e Romina – momentaneamente in pausa – la carbonara sostituita dal Guacamole Tinerfeno…ma ci siamo sempre noi, ancora noi, nonostante tutto, noi.

 

La vita ci ha messe alla prova, ci ha fatto lo sgambetto, ci fa vivere a migliaia di km di distanza ma quando c’è bisogno ci siamo.

 

Che sia per la Pinza, il Guacamole o per la Vita.

 

Il nostro segreto è la lievitazione….anni e anni di lievitazione ed ora siamo cotte al punto giusto 😉

 

 

Ed ora, per brindare alla puesta de sol con un buon vino e del Guacamole casero:

 

 

Ricetta per 4 porzioni:

3 avocado

1 pomodoro

3/4 di un peperone grande

1 cipolla media

Coriandolo

Olio d’oliva

Sale e pepe qb

 

 

Togliere la polpa dall’avocado e versarla in una terrina.

Aggiungere l’olio d’oliva a filo.

Sbattere fino ad ottenere una crema.

Tagliare a piccoli pezzettini tutti gli altri ingredienti ed aggiungerli alla crema di avocado.

Spremere un paio di gocce di limone altrimenti l’avocado si fa nero.

Servire con crostini e allegria!

 

N.B. Nella ricetta originale ci va anche l’aglio ma la Sis non lo gradisce unito alla cipolla….il Guacamole fa, comunque, la sua porca figura 😉

 

Mi riprometto di testarlo in loco prossimamente!!!!

 

 

 

 

Nessun commento su Guacamole dalle Canarie!

Type on the field below and hit Enter/Return to search