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Life, Love, Passion

Mese: Maggio 2016

Mostrami – Guida pratica per realizzare una mostra fotografica di successo!

Finalmente ho ritrovato il tempo di leggere. Una pila di libri sul comodino in attesa, parecchi scritti da amici. E di questo sono orgogliosissima! Ho appena finito “Mostrami” – Guida…

  1. Finalmente ho ritrovato il tempo di leggere.
  2. Una pila di libri sul comodino in attesa, parecchi scritti da amici.
  3. E di questo sono orgogliosissima!
  4. Ho appena finito “Mostrami” – Guida pratica per realizzare una mostra fotografica di successo
  5. – scritto da Linda Simeone!

 

 

 

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  1. Linda è una mia amica.
  2. Linda è dinamismo.
  3. Linda è fantasia.
  4. Linda è vita.
  5. Linda è ( anche ) la creatrice de Le Vie delle Foto
  6. E proprio grazie a Le Vie delle Foto è nato “Mostrami”,
  7. una guida indispensabile per organizzare una mostra fotografica di successo.

 

  1. Ci eravamo lasciate parlando proprio della sua creatura, ci ritroviamo per parlare della sua seconda creatura.

 

 

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  1. Allora Linda, rieccoci qui.
  2. L’ultima volta in cui ci siamo incontrate mi hai raccontato de Le Vie delle Foto.
  3. Oggi parliamo di “Mostrami”, il tuo primo libro cartaceo.
  4. Come e perchè è nato?

 

  1. Il libro nasce perchè avevo bisogno di poter dare qualcosa di concreto ai fotografi per spiegar loro come si organizza una mostra in maniera dettagliata.
  2. I fotografi hanno una sensibilità ed una capacità creativa fuori dal comune ma non hanno sempre il tempo di seguire l’organizzazione della mostra quindi ho pensato che un vademecum portatile fosse molto utile.

 

 

  1. Partiamo dalla cosa secondo te più importante, quella da cui partire, quando si decide di realizzare una mostra fotografica.

 

  1. La cosa più importante è senza dubbio il progetto.
  2. Avere qualcosa da raccontare, un portfolio intorno al quale sviluppare tutto, dalla location, all’immagine combinata, alla mostra finale.

 

  1. Ho sempre pensato che il nome/titolo, in una mostra, fosse la cosa più importante invece mi sono ritrovata ad andare a vedere delle mostre “innominate” e mi è piaciuto un sacco.
  2. Mi sentivo libera di interpretare a modo mio ciò che vedevo.
  3. Tu spieghi, invece, che …. ” c’è sempre una storia da raccontare. Un fotografo che non ha nulla da dire non ha nemmeno una foto da esporre, tantomeno un tema…”

 

  1. Il tema è fondamentale come è fondamentale creare una serie di immagini collegate tra loro per raccontare una storia.
  2. Una foto da sola, secondo me, ha meno forza di un insieme.
  3. Un portfolio crea sicuramente più emozioni.

 

 

  1. Tu sei la creatrice de Le Vie delle Foto, mostra fotografica dove gli artisti espongono all’interno di locali in giro per la città.
  2. Perchè hai scelto i bar invece delle solite sale mostre?

 

  1. Questa è la mia domanda preferita perchè si parla della mia città, Trieste.
  2. Città che per antropologia, creazione, formazione è una città che ha un legame fortissimo con i locali che sono considerati luogo d’incontro come un tempo erano le piazze.
  3. Nei bar ci si incontra non solo per bere un caffè ma anche per comizi politici, per raccontarsi e anche per scrivere, come ad esempio usava fare James Joyce.
  4. Il bar è, quindi, parte fondamentale della città e luogo d’incontro.

 

  1. Raccontami un pò delle installazioni. Mi pare di aver capito che ti sei fatta un sacco di risate ( oltre ad aver imparato molte cose! ).

 

  1. L’installazione è la parte più complessa perchè in pochissimi giorni bisogna organizzare tutto e, quasi sempre, si sfora con i tempi quindi è necessario conoscere molto bene il locale nel quale si andrà ad installare per arrivare con il necessaire giusto.
  2. Altra cosa fondamentale è avere sempre a disposizione il “Kit piano B”, ovvero un kit salvavita con chiodi, colla, martelli da usare i caso di difficoltà.

 

  1. Parliamo ora degli elementi che fanno la differenza in una mostra. Quali sono?

 

  1. Sono tanti anche se in realtà sono dettagli.
  2. Imporante, in caso di immagine combinata che collega tutta la mostra, che la suddetta immagine compaia anche su volantini, raccolte o cartelloni pubblicitari in modo da far capire bene quali siano tema e scopo della mostra.
  3. Importante è lasciare dei biglietti da visita in modo che i fruitori possano contattare l’artista.
  4. Importante, inoltre, è il catalogo sfogliabile, che noi abbiamo già usato in diverse occasioni, con all’interno dei QR Code scannerizzabili per poterlo consultare direttamente sul proprio telefono.

 

  1. Il curatore è una figura necessaria o si può anche fare tutto da soli?

 

  1. Il curatore è parte fondamentale della mostra per due motivi.
  2. Il primo perchè il fotografo è un creativo quindi è giusto si dedichi alla parte artistica.
  3. Il secondo perchè sono richieste doti organizzative ma soprattutto esperienza, quindi consiglio vivamente di sceglierlo con cura per essere certi di ottenere un ottimo risultato.

 

  1. Quanto conta il Vernissage? 

 

  1. Anche il Vernissage è parte fondamentale della mostra perchè è il momento in cui il fotografo presenta il suo lavoro.
  2. Il fotografo, inoltre, incontra il suo pubblico e si rende disponibile a rispondere a domande, quesiti, curiosità.
  3. Per questo motivo è molto importante che sia preparato e si presenti al meglio.

 

 

  1. Concludi con il tuo motto “…perchè in una squadra vince la Squadra.”

 

  1. Sono assolutamente convinta che nessuno sia in grado di fare tutto da solo.
  2. Una squadra di persone con lo stesso obiettivo e con la stessa passione riuscirà a raggiungere risultati decisamente migliori rispetto al singolo.

 

 

 

  1. Potete trovarlo su Amazon oppure cliccate qui

 

 

 

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Sii felice! Pensiamoci a quando siamo stati felici. Aiuta a ricordarci che non è impossibile!

      Sii felice! La mia amica, in risposta al mio messaggio di buon compleanno risponde così. E obbliga a pensare. Ed io penso che felice così non ricordo…

 

 

 

  1. Sii felice!
  2. La mia amica, in risposta al mio messaggio di buon compleanno risponde così.
  3. E obbliga a pensare.
  4. Ed io penso che felice così non ricordo di essere stata mai.
  5. O forse sì, quando pianificavo un matrimonio pazzo con un pazzo fidanzato.

  6. Oppure quando sono uscita ( viva ) dall’esame orale alla matura.

  7. Oppure quando sono emersa dall’acqua con gli sci, in piedi, tutta intera.
  8. Oppure quando ho visto crescere fiori rosa spontanei proprio lì,
  9. dove non sarebbero dovuti crescere mai🌺
  10. Ecco, pensiamoci a quando siamo stati felici.
    Aiuta a ricordare che esserlo non è poi impossibile🌟

 

 

 

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  1. Sono giorni che penso a quante persone meravigliose ho la fortuna di incontrare ogni giorno.
  2. Sono sorrisi, facce, storie.
  3. Sono bellezza, meraviglia, incanto.
  4. Sono fortunata e grata per tutto questo.
  5. Perché ho scelto la leggerezza che con sé porta colori, sapori, profumi e persone avvolgenti 🌺

 

  1. Perchè la bellezza è nell’incontrarsi, riconoscersi, piacersi e continuare a scegliersi.
  2. Possiamo allontanarci senza dividerci.
  3. Possiamo reincontrarci dopo mesi ed è come se ci fossimo salutati soltanto ieri.
  4. Possiamo e dobbiamo brindare: all’amicizia, all’amore, alla vita.
  5. Alla bellezza.

  6. A noi che ci siamo riuniti.

  7. Voi che mi avete fatto ridere fino alle lacrime, coccolato fino a commuovermi, emozionato fino a farmi brindare nuovamente❤️
  8. { qua non accennano a smettere eh 😁}


  9. Perchè molto spesso è dagli intrecci più improbabili che nascono le cose migliori.
  10. Nodi che profumano di mare e d’amicizia.
  11. Nodi che spesso cerchiamo di districare.
  12. Nodi d’amore che dureranno per sempre o solo lo spazio di un battito di ciglia.
  13. Nodi che spesso non ci permettono di salpare ma che ci ricordano quanto sia importante avere radici.

 

 

 

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  1. Di sole e di vento.
  2. Di corse e di mosca cieca tra colori pastello che profumano di ricordi.
  3. Di quando, piccolina, con la mia nonna, stendevamo le lenzuola in giardino ed io le fermavo con le mollette di legno.
  4. In piedi sulle punte per arrivare fino lassù.
  5. Di immagini impresse nella mente.

  6. Di domeniche a casa che non esiste niente di più rassicurante.

  7. Di vita.

  8. Di serenità.

  9. ❤️

 

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  1. E poi bisogno di rosso e di passione.


    Bisogno di sole e di mare.


    Bisogno di vita isolana.


    Bisogno di bollicine ghiacciate per un Yes, I do perfetto!


    Bisogno di tramonti senza filtri.


    Bisogno di vita❤️

 

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Alla ricerca del gusto giusto per Oro in Cantina che sta per inaugurare!

      Succede che un giro per cantine sia profetico. Succede che un progetto coinvolga talmente tanto che è impossibile non farsi coinvolgere. Succede che Oro in Cantina che aprirà…

 

 

 

  1. Succede che un giro per cantine sia profetico.
  2. Succede che un progetto coinvolga talmente tanto
  3. che è impossibile non farsi coinvolgere.
  4. Succede che Oro in Cantina che aprirà prestissimo in città abbia assolutamente bisogno di pianificare, testare, assaporare.
  5. Succede che il menù diventi l’anello di congiunzione.
  6. Succede che ci si riunisca ( di nuovo ) ed è subito ( e di nuovo ) magia!

 

  1. Ci ospita la Locanda alla Beccherie dove ormai ci sentiamo a casa.
  2. Francesca ci accoglie nel suo regno ed è un tripudio di piantine aromatiche, limoni, sorriso travolgente e cuore.

Quel cuore che poi metteremo in ogni assaggio ed in ogni brindisi!

 

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  1. Insieme allo Chef Marco Costanzo,
  2. a Marco di Oro in Cantina che non vedo l’ora di vedere aperta,
  3. a me che degusto con gusto,
  4. un sacco di amici che insieme tutto ha un altro sapore.
  5. Noi si brinda mentre Marco spadella.
  6. Il menù dice polipo, cheviche e guacamole.
  7. Il miglior guacamole che io abbia mai mangiato!
  8. Un guacamole che ancora sogno la notte.
  9. Un guacamole di cui sono riuscita a sgraffignare la ricetta 😉

 

 

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  1. Ad onor del vero anche il polipo scottato con semi di zucca, barbabietola, capperi, sarde e mousse di caprino ha fatto la sua porca figura.
  2. Come la cheviche con dentice, peperone, cetriolo, pomodoro, coriandolo e cipolla di Tropea.
  3. Ma mai, e dico mai, come il guacamole che appropriarsi della ricetta era cosa necessaria e che condivido con voi!

 

 

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  1. E poi c’è stato il solito inghippo dell’ultimo minuto che ha rischiato di lasciarci senza fotografo
  2. perchè Felice, il mio fedelissimo, ha dato forfait suo malgrado!
  3. Chiamare Linda de Le Vie delle Foto è stata un’illuminazione.
  4. E’ così che ho incontrato Mia Madrid che ha scattato delle foto meravigliose
  5. e che ci ha fatto calare tutti in un’atmosfera caliente, sudamericana, perfetta da abbinare al guacamole e ai tanti calici di vino 😉

 

 

 

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  1. Ed ora GUACAMOLE, a noi!

  1. Ingredienti: 

 

  1. 3 avocado maturi
  2. 1 pomodoro
  3. 1 scalogno tritato
  4. peperoncino q.b.
  5. olio d’oliva q.b.
  6. sale e pepe q.b.
  7. il succo di un lime

 

 

  1. Marco dice che il segreto sta nella maturazione dell’avocado.
  2. Ma non fate come me, ovvero comprando una carriola di avocado e aspettando che maturino. 
  3. No.
  4. Bisogna acquistarli già pronti all’uso.
  5. Una volta svuotato l’avocado,
  6. non rimane altro che unire tutti gli ingredienti e servire.

 

 

 

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  1. Ph.   Mia Madrid Photography

 

 

    1. Facebook ->https://www.facebook.com/www.miamadrid.es
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Mia Madrid – Una fotografa scelta dalla Fotografia!

      E’ stato un incontro assolutamente casuale, quello tra me e Mia.   Un last minute shooting!   Lunghi capelli castani, occhi brillanti e un amore travolgente per…

 

 

 

  1. E’ stato un incontro assolutamente casuale, quello tra me e Mia.

 

  1. Un last minute shooting!

 

  1. Lunghi capelli castani, occhi brillanti e un amore travolgente per la fotografia.
  2. Ci siamo incontrate a Trieste, alla Locanda alle Beccherie, in un venerdì mattina che prevedeva spadellamenti e bollicine.
  3. Lei in città per presentare la sua mostra ” Lo que abita en mi”  
  4. all’interno de  Le Vie delle Foto
  5. io sempre con i miei moschettieri alla ricerca del gusto giusto.

 

  1. E’ stato un incontro d’arte e di sapori.
  2. Un incontro magico che spero sia solo l’inizio.

 

  1. Lei è ripartita per Madrid il giorno dopo: giusto il tempo di un’intervista e di un see u soon dear!

 

 

  1. Per la prima volta ho pensato di mandare online un post ( anche )
  2. in inglese ed in spagnolo perchè credetemi, la ragazza è davvero un portento!

 

 

 

 

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  1. Mia, eccoci quì! Sono veramente felice di parlare con te del tuo lavoro e della tua vita.
  2. Sei un ingegnere ma anche un’artista.
  3. Hai scelto la fotografia oppure è stata la fotografia a scegliere te?

 

  1. Credo proprio sia stata la fotografia a scegliermi. E’ arrivata al momento giusto. Tutto ciò che ho imparato a riguardo l’ho appreso in Spagna.
  2. Sono convinta che se fossi rimasta in Perù non mi sarei dedicata alla fotografia in maniera professionale.
  3. L’anno prima di trasferirmi ho comprato una macchina fotografica, non immaginando di innamorarmi così profondamente della fotografia.
  4. Mi sono iscritta ad un corso professionale mentre tutto il resto è stato self-learning ( studio, ricerca, prove ed errori ).
  5. Ho iniziato a dedicare tutto il mio tempo alla fotografia, ho conosciuto artisti che mi hanno contagiata con il loro entusiasmo e con il loro amore per la fotografia
  6. e mi sono resa conto delle infinite possibilità di esprimere me stessa ma soprattutto mi sono trovata completamente coinvolta in un mondo dal quale non volevo assolutamente più uscire.
  7. Ho ancora molto da imparare e da scoprire ma fortunatamente ci sono alcune cose in cui posso anche apportare il mio contributo e questo, credo, sia ciò che mi entusiasma.

 

 

  1. Sei nata in Perù ma vivi a Madrid.
  2. Perchè hai scelto di trasferirti in Spagna?

 

  1. E’ una mistura di molte ragioni nello stesso momento.
  2. Mi sono trasferita perchè, fin da studentessa, sognavo di studiare all’estero ( ma non sono stata fortunata perciò il desiderio di trasferirmi è rimasto solo un sogno ).
  3. Mi sono trasferita anche per motivi famigliari e personali e perchè avevo bisogno di cambiamenti.
  4. Vivevo in una piccola città ed a un certo punto della mia vita è arrivato un momento in cui avevo bisogno di nuove sfide e nuove cose da fare.
  5. Se non mi fossi trasferita in Spagna mi sarei sicuramente trasferita nella capitale in Perù.
  6. Credo, comunque, che trasferirmi in Spagna sia stata una questione di fortuna.
  7. Se mi avessero negato il visto non sarei qui.
  8. La Spagna ha fatto di me una fotografa!
  9. La Spagna ha fatto di me un’artista!

 

 

  1. Ci siamo incontrate a Trieste grazie a Linda Simeone ed a Le Vie delle Foto.
  2. Linda mi ha raccontato cose magnifiche di te e delle tue foto perciò raccontaci un pò della scelta di esporre a Trieste.

 

  1. Linda è una persona meravigliosa, che ti contagia con la sua energia e la sua positività.
  2. La prima impressione è stata fantastica.
  3. Fin dal primo contatto con Linda e Lucy via Skype ho percepito energia positiva e fiducia, cose necessarie essendo la lingua una barriera e non potendo chiedere o dire tutto ciò che avrei voluto.
  4. Chiusa la conversazione, mi sono subito informata riguardo Le Vie delle Foto e non posso fare altro che ammirare Linda per il lavoro che fa.
  5. Mi sento davvero fortunata per essere stata contattata e per aver potuto prender parte ad un’esposizione internazionale alla quale si lavora pianificando mesi in anticipo,
  6. trascinati da tanto entusiasmo e tanta ambizione.
  7. I fotografi ed i locali sono magnifici.
  8. Così come le attività che vengono realizzate durante tutto il mese della manifestazione per far sì che le persone continuino ad essere coinvolte.
  9. Il marketing è un’altra cosa che ho adorato.
  10. Non ultima Trieste, con uno charme ed una bellezza magiche.
  11. Dopo tutto questo, come non sentirsi fortunati per aver partecipato a Le vie delle Foto?

 

 

  1. “Lo que habita en mi” è il nome della tua esposizione.
  2. Qual’è lo spirito e cosa volevi esprimere?

 

  1. Qualcuno mi ha chiesto se sono un’ autoritrattista.
  2. Ho risposto: ” non sempre ” perchè non sempre appaio nelle mie foto e quando accade non sono sempre la stessa: ogni volta interpreto un personaggio.
  3. Con il tempo, mi sono resa conto che gran parte delle le foto sono autoritratti perchè dicono molto di me.
  4. Sono una rappresentazione di ciò che sento, ciò che penso, ciò che sogno. Sono un’estensione della mia visione del mondo.
  5. Quindi “Lo que habita en mi” mi è sembrato il titolo migliore per la mostra essendo ogni foto parte del mio essere.
  6. In ogni foto si riflettono paure, desideri, frustrazioni, gioie, tristezze, cose che non sono capace di dire con le parole ma che cerco di esprimere con le foto, “Lo que habita en mi”.

 

 

  1. Mi sono innamorata di questa foto perchè amo i pizzi, le foglie, l’autunno.
  2. Le tue foto ritraggono le persone come fossero un sogno; la tua visione è così leggera, soft, ovattata.

 

 

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  1. Oh, grazie mille ( big smile on my face! )!
  2. Credo che le mie foto siano così perchè è il mio modo di vedere le cose.
  3. E’ inconscio, non me ne accorgo fino a quando qualcuno non me lo fa notare.
  4. Molte delle mie foto, in realtà, hanno un retro gusto triste e oscuro ma non tutti lo vedono.
  5. Molte persone si identificano con i sentimenti che le foto trasmettono loro, altri le scelgono perchè apprezzano i colori e l’estetica.
  6. Penso siano giuste entrambe le cose, perchè è vero che sono molto attenta ai colori ed all’estetica ma penso sia anche importante che le persone provino qualcosa nell’ammirare una foto
  7. e non sempre c’è bisogno di spiegazioni.

 

 

  1. Abbiamo lavorato insieme ad un servizio fotografico relativo al food. Ti è piaciuto o preferisci immortalare le persone?

 

  1. Preferisco fotografare le persone ma preferisco ancora di più la fotografia concettuale/fine art.
  2. Le mie fotografie nascono e vengono costruite partendo da un concetto o da un’idea.
  3. Quando qualcosa mi ispira, butto giù un’idea ( scritta ma anche solo mentale ) e poi mi metto alla ricerca degli elementi che mi aiuteranno a trasformare lo schizzo in fotografia.
  4. Il passo successivo, molto importante, è la post produzione che non è altro che il tipo di foto che voglio fare.
  5. Altre volte, invece, scatto per esplorare, per uscire dalla mia comfort zone.

 

 

  1. Adesso ti dirò 5 parole.
  2. Dimmi cosa rappresentano per te e per la tua arte.

 

  • Rosso
  1. E’ il mio colore preferito.
  2. Credo sia un colore molto audace, con molta forza e molta personalità. Nella mie foto lo uso per parlare d’amore o per richiamare l’attenzione.
  • Foglie
  1. Il bosco è una delle risorse a cui attingo di più quindi nelle mie foto compaiono spesso le foglie.
  2. Le scelgo per la loro forma o per il colore.
  • Acqua
  1. E’ probabilmente l’elemento che prediligo in fotografia.
  2. Amo i corpi quando entrano in contatto con l’acqua  ( credo che tutti siamo stati dei pesci! ).
  3. Inoltre, le forme ed i colori che si riflettono sull’acqua sono meravigliosi.
  • Pizzo
  1. Amo il pizzo e credo sia molto bello in fotografia.
  2. Mi piace usarlo sui corpi nudi in fotografia perchè fa viaggiare l’immaginazione.
  • Oscurità
  1. Noi tutti abbiamo un lato oscuro ed è un tema ricorrente in tutte le forme d’arte.

 

  1. Ultimo ma non ultimo, ti senti più ingegnere o fotografa?
  2. E’ singolare questa connubio tra precisione ed arte nella medesima persona.
  3. Forse, insieme, sono un punto di vista magico sul mondo.
  4. In fondo, senza la magia, non esisterebbe l’arte.

 

  1. Al momento mi sento più fotografa oltre a sentirmi anche un’artista.
  2. La fotografia ha fatto emergere la mia parte sensibile, il mio lato umano.
  3. Però tutto ciò che ho imparato durante il mio lavoro di ingegnere è perfettamente applicabile anche alla fotografia ed all’arte.
  4. Molte persone pensano non ci sia una connessione invece io credo ce ne siano moltissime.

 

 

 

 

  1. Potete andare a vedere le foto di Mia qui:
  2. Mia Madrid 
  3. Facebook ->https://www.facebook.com/www.miamadrid.es

 

 

 

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Eyes
Mia_Pelirroja
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  1. Interview – english version
  1. Hi Mia, I’m very happy to talk with you about your work and your life.
  2. You’re an engineer and also an artist.
  3. Do you choose photography or photography has chosen you?

 

  1. I think photography has chosen me. And it came at the time it had to arrive.
  2. Everything I know about photography I’ve learned since I arrived in Spain.
  3. I am convinced that if I had stayed in Peru, nowadays I wouldn’t dedicate my work to photography.
  4. A year after arriving in Madrid, I bought a camera because I liked photography but I didn’t think I would be deeply in love with it.
  5. Then, I enrolled in a course of professional photography and everything else has been self-learning (read a lot, research, trial and error).
  6. Soon, I was spending all my time on photography, I got to know photographers and artists who contagious their enthusiasm and love for photography.
  7. Reading about photography/art made me understand the infinite possibilities I had to express myself so I was completely involved in a world I don’t want to get out.
  8. I still have too much to learn and discover; and hopefully at some point I also can contribute, I think that’s what excites me.

 

 

  1. You were born in Perù but you’re living in Spain.
  2. Why do you choose to move to Spain?

 

  1. I think there were many reasons that converged at a particular time.
  2. I moved because since I was a student I dreamed to get a scholarship to study abroad (and although I was never so lucky, the desire to leave my country always remained in somewhere in my heart).
  3. I also moved for family and personal reasons, because I needed changes in my life.
  4. I lived in a small town and in a moment of my life I felt that already choked me, I needed to have new challenges and try new things. I
  5. f I had not moved to Spain, anyway I would have moved to the capital of Peru.
  6. I think that to arrive to Spain has also been a matter of fortune.
  7. If my VISA had been refused, I would not be here.
  8. But now I am very happy and grateful.
  9. Spain made me a photographer.
  10. Spain made me an artist!

 

 

  1. We met in Trieste thanks to Linda Simeone and Le Vie delle Foto.
  2. Linda told me beautiful things about you and your pics so tell us about your choice to expose in Trieste.

 

  1. Linda is a wonderful person.
  2. Her energy and her positivism are contagious.
  3. The first impression was wonderful!
  4. In my first contact with Linda and Lucy by Skype, I felt a lot of positive energy and I got a lot of confidence.
  5. It was an important point because as you can imagine, the language was a barrier and in the first contact I couldn’t ask or say everything I would have liked.
  6. After that conversation I got the information about Le Vie delle Foto and I couldn’t help admiring the work that Linda does.
  7. I felt lucky that they have contacted me to participate in an international exhibition that they work in a planned way, months in advance, with enthusiasm and with a lot of ambition so that everything goes well.
  8. The photographs of the participants are wonderful.
  9. Locals chosen for exhibition are also great.
  10. The activities performed during the month-long exhibition are the perfect complement and keep people interested during that time.
  11. Marketing work is another thing that I loved.
  12. And of course, Trieste has magic, beauty and charm.
  13. Having all that together, how not to feel fortunate to participate in Le Vie delle Foto?

 

 

  1. “Lo que habita en mi” is the name of your exposition.
  2. Which is the spirit and what do you need to express?

 

  1. Someone asked me ever if I used to do self-portraits.
  2. My answer was: “not always”, because I don’t appear always in the pictures and when I appear in the pictures I’m not me exactly myself since I have to become so many things, so many characters.
  3. But over time, I realized that actually almost all my pictures are self-portraits because they always say a lot about me.
  4. They are a representation of what I feel, what I think, what I dream.
  5. They are an extension of my way of seeing the world.
  6. Therefore, “Lo que habita en mí” seemed to me the most appropriate title for the exhibition because each photo takes a part of my essence.
  7. In each photo are reflected my fears, my desires, my frustrations, what makes me happy, what I repudiate, my sorrows, things I can’t say with words and try to express with photographs, all “that dwells in me”.

 

 

  1. I fall in love with this pic because I love lace, autumn and leaves.
  2. Your photos take people into a dream, your vision is light, soft, muffled.

 

  1. Oh! Thank you very much (you’ve put a smile on my face).
  2. I guess my photos are so because it is my way to say things.
  3. It is unconscious because I had not noticed it until some people told me.
    Some of my pictures have sad or dark concepts behind them but not everyone can see it.
  4. Some people identify themselves with the feelings that the photo inspires them (sometimes even people tell me their experiences, and that excites me a lot.), but others choose my photos because they really like the color and aesthetics.
  5. I think both things are fine, first because it’s true that I’m very careful about the color and aesthetics of my photos and second because I think it’s more important that people feel something looking at a photograph as it’s not necessary to explain them the concept if they don’t need it


  1. We worked together on food&beverage photo shoot, do you like it or do you prefer to imortalize people?
  1. I prefer to photograph people.
  2. But even more, I prefer to do conceptual/Fine Art photography.
  3. My photographs are built and born of a concept or a previous idea.
  4. When something inspires me, I sketch the idea (either mentally or on paper) and then I have to look for all the elements needed to convert this sketch in a photograph.
  5. The next step is the post production process and it’s also an important part of my work.
  6. That’s the kind of photography I like to do.
  7. In other circumstances I shoot to explore, to get out from time to time of my comfort zone.

 

  1. Now I tell you 5 word.
  2. Tell me what they represent for you and your art.

 

  • RED

 

  1. It is my favorite color.
  2. I think it’s a very bold color, with great strength and personality.
  3. In my photography I use it to talk about love or focus the attention on something.

 

  • LEAVES

 

  1. The forest is my most used resource, so there will be leaves almost always in my photos.
  2. I choose them by shapes or color.

 

  • WATER
  1. It’s probably my favorite element in photography.
  2. I love when human body comes in contact with it (I think we all have been fishes ever).
  3. In addition, the shapes and colors that may be reflected on water are also spectacular.

 

  • LACE
  1. I like lace and I think it looks great in photography.
  2. I like to use it on naked bodies because it could make your imagination fly.

 

  • DARK
  1. We all carry something dark inside and it’s a recurring theme in art.

 

 

  1. Last but not least, do you feel more engineer or photoghapher?
  2. It’s strange because there is a mixture between art and precision in you.
  3. Maybe, both together, create a magic world’s point of view.
  4. Without magic, art can’t be exist.

 

  1. Now I feel more photographer than engineer, I feel also an artist.
  2. Photography has left my sensitive side emerge, my human side.
  3. However, everything I’ve learned during my journey as an engineer is perfectly applicable to photography and art.
  4. Some people believe that they don’t have a connection, I think they do, and a lot.

 

 

 

  1. You can find Mia’s pic:
  2. Mia Madrid 
  3. Facebook ->https://www.facebook.com/www.miamadrid.es

 

 

 

 

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Entrevista – Version espanola

  1. Hola Mia, estoy muy feliz de hablar contigo sobre tu trabajo y tu vida.
  2. Tu eres ingeniero y también artista. Por qué eligiò la fotografia? O la fotografia te eligiò?

 

  1. Creo que la fotografía me eligió.
  2. Y llegó en el momento en que tenía que llegar.
  3. Todo lo que sé de fotografía lo he aprendido desde que llegué a España.
  4. Estoy convencida de que si me hubiera quedado en Perú no me dedicaría a la fotografía hoy en día.
  5. Al año de llegar a Madrid me compré una cámara porque me gustaba la fotografía pero no creí que quedaría profundamente enamorada de ella.
  6. Después me matriculé en un curso de fotografía profesional y luego todo lo demás ha sido autoaprendizaje (Leer mucho, investigar, prueba y error). En breve la fotografía empezó a ocupar todo mi tiempo, me fui rodeando de fotógrafos y artistas que me contagiaban su entusiasmo y su amor por la fotografía.
  7. Leer sobre fotografía/arte y entender las infinitas posibilidades que tenía para expresarme me dejó completamente envuelta en un mundo del que no quiero salir.
  8. Aún tengo mucho por aprender y descubrir; y ojalá en algún momento también pueda aportar, creo que es eso lo que más me entusiasma.

 

  1. Naciò en Perù , pero viven en Madrid.
  2. Porque qué se mudò a Madrid?

 

  1. Creo que fueron muchas razones que convergieron en un determinado momento.
  2. Me mudé porque desde estudiante soñaba con ganarme una beca para estudiar en el extranjero (y aunque nunca fui tan afortunada, el deseo de salir de mi país siempre se mantuvo en algún lugar de mi corazón).
  3. Me mudé también por motivos familiares y personales, porque necesitaba cambios en mi vida.
  4. Vivía en una ciudad pequeña y en un momento de mi vida sentí que eso ya me asfixiaba, necesitaba tener nuevos retos y probar nuevas cosas.
  5. Si no me mudaba a España, de todas formas me hubiera mudado a la capital de Perú.
  6. Creo que llegar a España también ha sido una cuestión de fortuna.
  7. Si me negaban el visado no estaría aquí.
  8. Pero ahora estoy muy contenta y agradecida.
  9. España me hizo fotógrafa.
  10. ¡España me hizo artista!

 

  1. Nos encontramos en Trieste gracias a Linda Simeone y Le Vie delle Foto. 
  2. Linda me dijo cosas maravillosas.
  3. Cuéntanos por qué decidió exhibir en Trieste.

 

  1. Linda es una persona maravillosa, te contagia su positivismo y energía.
  2. Creo que primero fue eso, que al conocer a Linda y Lucy por Skype me transmitieron mucha energía positiva y me dieron mucha confianza, porque como comprenderás el idioma era una barrera y en un primer contacto no pude preguntar o decir todo lo que me hubiera gustado.
  3. Después de esa conversación me informé acerca de Le Vie delle Foto y no pude más que admirar el trabajo que realiza Linda.
  4. Me sentí afortunada de que hayan contactado conmigo y de poder participar en una exhibición internacional que se trabaja de manera planificada, con meses de anticipación, con entusiasmo y con mucha ambición para que todo salga bien.
    El trabajo de los fotógrafos participantes es una maravilla.
  5. Los locales que se escogen para las exposiciones son también estupendos.
  6. Las actividades que se realizan durante el mes que dura la exhibición son el complemento perfecto y además hacen que las personas mantengan el interés durante todo ese tiempo. El trabajo de marketing es otra cosa que me ha encantado.
  7. Y por supuesto, Trieste tiene magia, belleza y encanto.
  8. Teniendo todo eso junto ¿cómo no sentirse afortunado de participar en Le Vie delle Foto?

 

  1. “Lo que habita en mi” es el titulo de la exposición fotográfica. 
  2. Qué espíritu y lo que quiere expresar?

 

  1. Alguna vez me preguntaron si yo hacía autorretratos.
  2. Mi respuesta fue “no siempre”, porque no siempre salgo en las fotos y porque cuando salgo en las fotos no soy yo exactamente ya que interpreto personajes.
  3. Pero con el tiempo me di cuenta que en realidad casi todas mis fotos son autorretratos porque siempre dicen mucho de mí.
  4. Son una representación de lo que siento, pienso, sueño.
  5. Son una extensión de mi forma de ver el mundo.
  6. Por lo tanto, “Lo que habita en mí” me parecía el título adecuado para la exposición porque cada foto se queda con una parte de mi esencia.
  7. En cada foto están plasmados mis miedos, mis deseos, mis frustraciones, lo que me hace feliz, lo que repudio, mis tristezas, las cosas que no puedo decir con palabras y que intento expresar con fotografías, todo “lo que habita en mí”.

 

  1. Me enamoré de esta foto. Amo encaje, hojas y otono. Tus fotografias
  2. nos lleva en un sueño,
  3. tu visión es ligero y suave.

 

  1. ¡Oh! muchas gracias (has logrado dibujar una sonrisa en mi rostro).
  2. Supongo que mis fotos son así porque es la forma en que sé decir las cosas.
  3. Es inconsciente porque no había reparado en ello hasta que me lo dijeron.
  4. Algunas de mis fotos tienen conceptos tristes u oscuros pero no todas las personas pueden verlo de esa manera.
  5. Algunos se identifican con los sentimientos que la foto les inspira (a veces incluso me escriben contándome su experiencia y eso me emociona mucho), en cambio otros eligen mis fotos porque les gusta mucho el color y la estética.
  6. Yo creo que ambas cosas están bien, primero porque es verdad que me gusta mucho preocuparme por el color y la estética de mis fotos y segundo porque creo que lo importante es que la gente sienta algo viendo una fotografía, que no es necesario explicarles el concepto si a ellos no les hace falta.

 

  1. Trabajamos junto con un proyecto de alimentos. 
  2. Te gustó o prefiere fotografiar a las personas ?

 

  1. Prefiero fotografiar personas.
  2. Pero más aún, prefiero hacer fotografía conceptual/fine art.
  3. Mis fotografías son construidas y nacen de un concepto o una idea previa.
  4. Cuando algo me inspira bosquejo la idea (ya sea mentalmente o en papel) y luego busco todos los elementos necesarios para hacer de ese bosquejo una fotografía.
  5. Después viene el proceso de post producción que también es una parte importante en mi trabajo.
  6. Ese es el tipo de fotografía que me gusta hacer.
  7. Lo demás lo hago por explorar, por salir de cuando en cuando de mi zona de confort.

 

  1. Ahora 5 palabras.
  2. Dime lo que estas palabras son para ti.

 

  • ROJO
  1. Es mi color favorito.
  2. Creo que es un color muy atrevido, con mucha fuerza y personalidad.
  3. En mi fotografía lo uso para hablar de amor o para llamar la atención.

 

  • HOJAS
  1. El bosque es mi recurso más utilizado, por lo tanto casi siempre habrá hojas en mis fotos.
  2. Las elijo por su forma o color.

 

  • AGUA
  1. Es probablemente mi elemento favorito en fotografía.
  2. Me encanta cuando el cuerpo humano entra en contacto con él (creo que todos hemos sido peces alguna vez).
  3. Además, las formas y colores que pueden reflejarse en él son también espectaculares.

 

  • ENCAJE
  1. Me gusta el encaje y creo que en fotografía queda estupendo.
  2. Me gusta más usarlo sobre cuerpos desnudos por lo sugerente que puede resultar.

 

  • OSCURO
  1. Todos llevamos algo oscuro dentro y en el arte es un tema recurrente.

 

 

  1. Por último pero no menos.
  2. Tu eres más ingeniero o fotógrafo?  
  3. Esta extraña mezcla de precisión y arte es magico.
  4.  Tal vez , los dos juntos crean una visión mágica del mundo.

 

  1. Ahora me siento más fotógrafa, en ocasiones artista.
  2. La fotografía ha dejado aflorar mi lado sensible, mi lado más humano.
  3. Sin embargo, todo lo que he aprendido durante mi recorrido como ingeniera es perfectamente aplicable a la fotografía y al arte.
  4. Hay gente que cree que no tiene relación alguna, yo creo que sí, y mucha.

 

 

 

 

 

  1. Fotos de Mia: 

 

  1. Mia Madrid 
  2. Facebook ->https://www.facebook.com/www.miamadrid.es

 

 

 

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